cronaca

A partire dalle ore 10 la cerimonia ufficiale
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Prima l'Inno di Mameli, poi un medley di canzoni partigiane fino all'“Aria sulla quarta corda” di Bach. Sarà un 25 aprile in musica quello in Liguria, che nonostante l'emergenza Coronavirus vuole celebrare il 75esimo anniversario della Liberazione. Per farlo, si terrà il Concerto della Libertà all'interno del Teatro Carlo Felice, dove un quintetto d'archi suonerà in rappresentanza di tutta l'orchestra. L'appuntamento a partire dalle ore 10 in diretta su Primocanale.


Ad aprire le celebrazioni alle 10 l'omaggio alle lapidi che ricordano i partigiani morti da una parte e l'atto di resa con l'apposizione dell'alloro
. Sarà un momento emozionante in una via Venti Settembre vuota, così vuota come mai era più successo proprio dal 1945. Alla cerimonia parteciperanno il governatore Giovanni Toti, il sindaco di Genova Marco Bucci, Giacomo Ronzitti presidente dell'Istituto ligure per lo studio della Resistenza e il presidente dell'Anpi Massimo Bisca.


"Non celebrare questa giornata - ha detto Toti presentando l'iniziativa - sarebbe stato poco coerente con la nostra storia. La memoria del 25 aprile suona più potente e essenziale che mai soprattutto in questo momento in cui viviamo un'emergenza che non ha precedenti nella storia repubblicana". Per il sindaco Bucci "le nuove generazioni devono apprendere la lezione della storia per non ricadere negli stessi errori e negli stessi orrori di quel tremendo passato. Un passato che tuttora ci racconta di come un popolo come quello genovese e ligure, seppur martoriato dalla furia nazista, abbia saputo reagire, resistere, lottare, vincere".



"Per il teatro è un grande onore partecipare questa occasione e proprio dalla musica si dovrà poi ripartire una volta terminata questa emergenza", ha commentato il sovrintendente del teatro Claudio Orazi. "Il mio ringraziamento va a tutti coloro che lavorano al Carlo Felice: sarà un momento di musica davvero unico". Per l'occasione verrà proposta una raffinata versione dell'inno di Mameli, ma il programma prevede una serie di brani accomunati da un forte significato storico, sociale ed emotivo: il “Largo” dalla Kammer Symphonie in do minore di Dimitri Shostakovich , scritto dall’autore russo nel 1960 per commemorare le vittime di tutte le guerre e i totalitarismi; il “Canone” in Re maggiore di Pachelbel, uno dei più celebri e coinvolgenti brani barocchi; l’“Adagio” di Barber, composto nel 1936, un brano doloroso e struggente, colonna sonora di molti film drammatici come “Platoon”, “The Elephant Man” e spesso eseguito in circostanze luttuose che hanno coinvolto intere comunità, come i funerali di Kennedy, di Grace Kelly, di Einstein, Roosvelt; “Oblivion” di Astor Piazzolla (arrangiamento di Elio Veniali), in cui il tango argentino diventa una musica internazionale che travalica le frontiere; un “Medley” di canti partigiani (arrangiamento di Elio Veniali); e, per chiudere, la famosissima e toccante “Aria sulla quarta corda” di Bach.

L'appuntamento prevede anche la partecipazione di Pino Petruzzelli, che leggerà le lettere dei condannati a morte della Resistenza. Un appuntamento virtuale che testimonia la volontà di una comunità di ritrovarsi comunque, anche se a distanza. "Oggi più che mai è importante ricordare", ha detto Giacomo Ronzitti, presidente dell’Istituto Storico della Resistenza. "Nel momento storico che stiamo vivendo siamo privati della nostra libertà, quella libertà che esercitiamo proprio dal 25 aprile del 1945 e che abbiamo ottenuto grazie al sacrificio di molti. Per questo, spero con tutto il cuore che questo 25 aprile sia un momento di riflessione, non da vivere in solitudine, ma uniti anche se attraverso gli strumenti di comunicazione".