porti e logistica

Il presidente dell'Autorità portuale si complimenta con il Console Benvenuti
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“Quella della Compagnia Unica è una prova di grande maturità”: parola di Paolo Emilio Signorini, presidente del porto di Genova. Il risultato di questa mattina nell’assemblea dei camalli non era scontato e a Palazzo San Giorgio hanno tirato un sospiro di sollievo: “Questo è un passaggio storico – sostiene Signorini – che si poteva prestare a molte strumentalizzazioni, invece è prevalsa la consapevolezza che quello messo in atto è uno sforzo teso alla messa in sicurezza dei conti della Culmv. La Compagnia ha accettato la sfida, si è messa nella condizione di restare indipendente e di affrontare il mercato, seppure in una condizione di monopolio dettata da una gara d’appalto”.

Ora, per gli osservatori, iniziano le difficoltà: “Ma – precisa il presidente del porto – io credo che almeno un terzo della strada sia già stata percorsa. Abbiamo predisposto il piano, abbiamo selezionato gli strumenti idonei per attuarlo, abbiamo già messo in pratica alcune misure: adesso, naturalmente, sarà necessario trattare la tariffa e il modello operativo e, in casi come questo, sia dalla parte della Culmv che da quello dei terminalisti, è normale che ci siano diffidenze e preoccupazione. L’Autorità portuale sarà, come in passato, il luogo dove fare la sintesi delle diverse posizioni e, come abbiamo sempre fatto, trovare soluzioni che portino vantaggio a una sola delle parti costituirebbe una sconfitta per il porto nel suo complesso. Tenderemo sempre – insiste Signorini – a trovare il punto di equilibrio più equo”.

Il lavoro del Console della Compagnia, Antonio Benvenuti, è stato molto apprezzato da Signorini: “Lo ammiro molto, sta gestendo la Culmv in un momento di grande trasformazione e lo sta facendo guardando al futuro senza rinnegare la tradizione storica e ideologica della Compagnia. E’ un compito difficile che sta svolgendo egregiamente”.

Per la Culmv resta il nodo degli interinali, che il piano approvato oggi limita fortemente: “Sono una vera risorsa per il porto – conclude Signorini – sono giovani e specializzati. Per le condizioni in cui ci troviamo, anche a causa dell’emergenza pandemica, non possiamo pensare di farli entrare stabilmente nell’organico porto ma dobbiamo, nel medio periodo, trovare altri strumenti per poterli utilizzare: una delle soluzioni potrebbe essere l’incentivo alla pensione per una parte degli attuali soci della Compagnia”.