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45° convegno dei giovani di Confindustria
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Si è aperto questa mattina a Santa Margherita Ligure il 45° convegno dei giovani di Confindustria. Al centro del dibattito il rapporto tra impresa e politica, ma anche economia ed Europa. 

L'INTERVENTO DEL LEADER G.I. MARCO GAY - "Siamo stanchi di preoccuparsi, ora vogliamo occuparcene, Noi ci siamo". Il messaggio che i giovani di Confindustria lanciano dal tradizionale appuntamento annuale di Santa Margherita Ligure è: "Vogliamo partecipare, fare la nostra parte", vanno abbattuti gli steccati tra impresa e politica, perchè "la politica è di tutti e ha bisogno del contributo di tutti": le imprese manterranno il loro pressing su temi come "tasse, burocrazie, infrastrutture" ma "quello che non diremo più, perchè quel tempo. Lo ha detto il presidente dei giovani industriali Marco Gay, in apertura dei lavori. 

"Renzi si confronti con le imprese - ha proseguito Gay - E' necessario per creare politiche per il Paese. Coinvolgeteci". Si rivolge direttamente al premier, da Santa Margherita Ligure, il leader dei giovani di Confindustria: "Presidente Renzi, il confronto aperto e moderno con noi imprenditori è necessario a creare politiche per il Paese. Siamo a disposizione, coinvolgeteci, sfruttateci, per le idee e non solo per le tasse".

"I giovani imprenditori rivendicano un ruolo da "consigliere indipendente nel cda" del Paese; di "lobby" che "promuove l'interesse dei giovani e degli imprenditori", per un "Paese che cresce", per dare un contributo che permetta di "fare politiche
e non solo politica". Perchè "la politica di oggi invece - quella dei talk show, quella in continua campagna elettorale, quella del'annuncio di ciò che fa quando governa e di ciò che farebbe quando è all'opposizione - cancella le politiche".
I Governi "vogliamo valutarli per quello che fanno" - avverte ancora Gay - "Mentre non bisogna "prendere come termometro dell'azione del Governo i risultati delle elezioni regionali, nemmeno fosse la schedina del campionato, se finisce 3 a 4
invece che 5 a 2".

Politica e impresa "a volte si scontrano", altre "fingono di ignorarsi", ma - dicono i giovani di Confindustria - "non possono fare l'una a meno dell'altra. Non può farne a meno l'Italia".

"BASTA POPULISMO E ANTICASTA" - In politica basta al populismo ed al sentimento anticasta: gli under 40 di Confindustria lo sottolineano all'appuntamento annuale di Santa Margherita Ligure, dove è ospite anche il leader della Lega Matteo Salvini. Era in programma anche la presenza di Luigi Di
Maio per il M5s che però non parteciperà. "Dobbiamo avere il coraggio di dire che il populismo è la più subdola delle tentazioni e non possiamo farcene scudo", dice dal palco il leader dei giovani imprenditori Marco Gay, Poi aggiunge: "Il sentimento dell'anticasta, forse, ha fatto il suo tempo".

CRITICHE A SALVINI - Il leader della Lega Nord Matteo Salvini tenta di toccare le corde degli imprenditori, al tradizionale convegno dei giovani a Santa Margherita Ligure, puntando il dito contro politiche anti-impresa e tasse. Ma non sembra esserci per nulla feeling: tanto che nelle domande dalle platea un imprenditore non esita a definirlo "populista" e con tesi "lontane dalle esigenze del Paese", invitando a parlare di ricette "concrete" per l'industria.

La battaglia contro la moneta unica? "Il patrimonio immobiliare si svaluterebbe del 30% se non ci fosse più l'euro", gli contestano. Mentre già nella sua relazione, all'apertura del convegno, il leader degli industriali Marco Gay, sia pur senza alcun accenno esplicito alla Lega nè ad altri movimenti, parlando della politica aveva puntualizzato: "Dobbiamo avere il coraggio di dire che il populismo è la più subdola delle tentazioni e non possiamo farcene scudo".

PARLA LANDINI - Nel Tigullio è sceso anche Maurizio Landini, segretario nazionale della Fiom Cgil. "In un paese dove ci sono milioni di persone che hanno perso la fiducia, c'è il problema di rimettere al centro della discussione politica e sindacale come si crea lavoro - ha sottolineato Landini - Noi paghiamo l'assenza di politica industriale, paghiamo un'idea di valorizzazione del lavoro, per questo bisogna contrattare e valutare le scelte politiche, perchè è quando ci sono idee diverse che bisogna confrontarsi e discuterne.

"Da sindacalista - ha proseguito il sindacalista - ritengo che il problema è come torni ad avere una rappresentanza politica sul lavoro, le scelte che secondo me questo governo non vanno nella direzione giusta, è penso di poter essere in grado sindacalmente di riunire tutte le forme di lavoro che ad oggi sono divise, non solo il lavoro salariato classico, ma anche lavoro autonomo e partita IVA, poiché questa divisione ha portato ad un indebolimento complessivo. Il fatto che la gente non vada a votare pone il rischio di una crisi della Democrazia, perchè la gente non si sente rappresentata. Non è un tema della politica, ma di rappresentanza".