Cronaca

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Di nome fa Luigi, ma da tutti è conosciuto e chiamato Gigio. E nel nome, dicevano i latini, ci sta il significato di molte cose: “nome omen”. Simpatico e guascone, Gigio Patrone ricorda un po’ quel videogame anni ‘80 passato alla storia per i saltelli che faceva, Super MarioBros. La sua peculiarità era proprio la velocità con cui riusciva a saltellare da una parte all’altra dello schermo. Proprio come lui Gigio salta di qua e di là, ma –dice lui– “rimango sempre coerente con la mia linea”. Finito in consiglio regionale nel 2000, faceva parte del listino di Burlando, quell’elenco di nomi scelti dai partiti e eletti automaticamente nel caso in cui passi il candidato presidente a cui fanno riferimento. Insomma, è stato catapultato a Genova senza la necessità di prendere un voto. Eccolo, il primo salto, da Sanremo al capoluogo ligure in un battito di ciglia. Ma dopo un po’ decide di confluire nel progetto Gente di Liguria con l’assessore Gb Pittaluga, altro salto. Nell’arco di una serata, però, Gigio lo scarica con un sms: un semplice messaggino per spiegare che è rimasto ammaliato da Follini e quindi, con un nuovo carpiato, finisce nell’Italia di Mezzo. Il resto è storia mai recente: invece di scivolare con Follini nel Partito Democratico, Gigio Patrone salta nella Rosa Bianca e poi, nell’ultimo giorno utile alla composizione delle liste elettorali, nell’Udc di Casini. Con un posto da candidato alla Camera e un’acrobazia degna della versione più moderna di SuperMario Bros. “Sempre fedele alla mia storia politica – spiega lui – non mi schiero né con un polo né con l’altro. Sono pur sempre un moderato-cattolico”. E in Regione cosa farà? Ora che è nell’Udc uscirà dalla maggioranza? “Giammai –dice Gigio– non sono un tipo da ribaltoni io. Rimango fedele a Burlando, anche se con Casini”. Sarebbe il primo caso in Italia in cui l’Udc governa con il centrosinistra. Tipo da ribaltoni no, Gigio Patrone; solo da saltelli.