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Scopriamo le auto della classe regina nel Campionato Italiano Rally
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E’ l’ultima arrivata in classe ma ha già dimostrato di poter mettere in riga tutte le sue “compagne”.

La declinazione R5 della Volkswagen Polo, che ha debuttato in Italia nel rally di Monza a fine 2018 e, tra le mani di Andrea Crugnola, ha sfiorato la vittoria alla prima gara nel CIR ha già dimostrato di avere le carte in regola per poter diventare il riferimento tecnico della categoria.

La Polo R5 è stata presentata alla stampa nell’aprile 2018 per poi esordire in gara nella tappa spagnola del WRC cogliendo il podio in WRC 2 con Petter Solberg. La piccola arma da rally di Wolfsburg, oltre a mirare alla vittoria dell’alloro iridato nel WRC 2, come tutte le auto della sua classe è destinata alle serie nazionali e ai clienti privati.

Proprio in ottica dell’utilizzo della Polo R5 da parte di team non ufficiali, l’auto, che ha avuto un periodo di gestazione di oltre due anni, prima di essere presentata ha disputato oltre 10mila chilometri di test, in tutte le condizioni climatiche e su tutti i tipi di fondo.

Dal punto di vista tecnico il regolamento R5 è molto stringente, quindi troviamo il classico motore 1.6 turbo, la trazione integrale e il cambio sequenziale a cinque rapporti. Anche la potenza è in linea con le auto della sua categoria e si aggira intorno ai 275 cv.

Le differenze che rendono la Polo R5 in prospettiva il punto di riferimento della categoria sono da ricercarsi nei dettagli e negli affinamenti che i tecnici Volkswaghen hanno potuto introdurre imparando dalle altre R5, prima fra tutte la Skoda Fabia che orbita nello stesso gruppo del marchio tedesco.

Nell’edizione 2019 del Campionato Italiano Rally, una delle più incerte e appassionanti degli ultimi anni, la Polo R5 e Andrea Crugnola sono chiamati a un ruolo da protagonisti.