porti e logistica

Quarto appuntamento a Palazzo San Giorgio
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Ultimo incontro del dibattito pubblico sulla diga foranea: questo venerdì si parla dell'impatto ambientale dell'opera. 

Ecco l'elenco degli interventi di questa sera

Ore 17 - Avvio dei lavori

Marco Bucci, Sindaco di Genova

Ore 17:15 – Le strategie e le politiche di sostenibilità del Porto di Genova

Giuseppe Canepa, Dirigente del Servizio Ambiente, Impianti e Manutenzioni AdSP del Mar Ligure Occidentale

Ore 17:25 – Gli impatti ambientali del nuovo sistema di accessibilità portuale

Andrea Conca, Direzione Pianificazione e Sviluppo AdSP del Mar Ligure Occidentale

Ore 17:35 – Gli effetti sugli habitat marini, sul paesaggio e sugli aspetti storico-archeologici

Filippo Angelotti, Technital

Ore 17:50 – Gli effetti sulla qualità delle acque costiere, sull’idrodinamica e trasporto solido fluviale e sulle spiagge adiacenti

Professor Paolo De Girolamo, Università di Roma “La Sapienza” e consulente Modimar

Ore 18:05 – Le soluzioni tecnologiche per le energie rinnovabili

Gianluca Dadone, EPF Elettrotecnica

Ore 18:20 – Domande e risposte dal pubblico

Prende per primo la parola Giuseppe Canepa: "Le strategie ambientali sono fissate dal momento dell'istituzione delle Autorità di Sistema. Il tema fondamentale è quello della 'carbon footprint' delle attività portuali, a partire dalle attività di terra dei terminal portuali fino al traffico marittimo: tutto è stato calcolato per stabilire i nostri interventi in una visione strategica di matrice green, resiliente, sostenibile e a basse emissioni. 
Una delle ricerche che abbiamo effettuato è sui carburanti alternativi: dal cold ironing al gnl. Abbiamo poi analizzato l'efficienza energetica dei nostri edifici. Il confronto con le istanze del territorio, in particolare alcuni comitati e fondazioni, come quello di Pra', è stato particolarmente utile nel miglioramento delle nostre strategie ambientali. Oltre a questo abbiamo tratto ispirazione da alcuni studi di portata internazionale. 
A questo si aggiungono i progetti europei sulla diffusione del gnl (al momento assente in Liguria) e sulla gestione dei rifiuti. 
Su Pra', poi, è partito il progetto delle dune, per il miglioramento estetico e l'abbattimento dell'inquinamento acustico nella zona.
Tema elettrificazione: è fonamentale per ridurre le emissioni e il rumore delle navi in accosto. Abbiamo quasi completato l'elettrificazione del primo punto a Pra', in cui aspettiamo la prima nave elettrificata alla fine di aprile.
Il porto ha poi lanciato il progetto di elettrificazione dell'area traghetti e crociere: si tratta di un investimento importante, circa 20 milioni di Euro. 

Prende la parola il sindaco Marco Bucci: "Per tutta l'amministrazione è importante il fine ultimo, cioè il miglioramento della qualità di vita dei genovesi. Si tratta di un argomento complesso, parla della vita, del lavoro, del tempo libero, si tratta di lasciare il mondo migliore di come l'abbiamo ereditato. Questo va tenuto a mente anche quando si progettano le grandi opere". 

Prende la parola Andrea Conca: "Il nostro obiettivo è definire un sistema viabilistico portuale e periportuale ottimale. Sia in termini logistici che ambientali. A questi interventi ci siamo approcciati simulando le previsioni di traffico e abbiamo ipotizzato scenari tra la condizione attuale e quella futura. La previsione è di un aumento di 1.300/1.500 mezzi pesanti giorno nel bacino di Sampierdarena, 800/900 container e il resto per altre merci.
In questo conteso abbiamo definito un nuovo sistema di viabilità che consiste nell'adeguamento dei varchi, separazioni tra flussi carrabili e pedonali, potenziamento della modalità ferroviaria e spinta alla digitalizzazione. 
Per rendere il porto sempre più amico della città bisognerà arrivare alla separazione dei flussi cittadini e portuali, al potenziamento nei collegamenti porto - autostrada, un miglioramento della performance dei varchi e alla riorganizzazione della domanda portuale per ridurre i picchi". 

Prende la parola Filippo Angelotti: "La nuova diga sorgerà in una zona priva di particolari habitat marini, i fondali sono per lo più sabbiosi, c'è potenziale presenza di biocenosi di scarso valore conservazionistico e tutte le soluzioni sono analoghe dal punto di vista ambientale. Sul piano paesaggistico si noterà un'allontanamento dell'opera rispetto alla costa e da uno sguardo d'insieme non si noteranno cambiamenti, se non un leggero beneficio determinato dall'allontamento. Dal punto di vista storico-archeologico sono state fatte numerose indagini per evitare ogni rischio: è emersa la presenza di sette relitti, per due di essi esiste un valore storico poiché inabissati da oltre 70 anni. Vista la storicità del porto è comunque possibile effettuare ulteriori scoperte nel corso dei lavori, per questo l'intera area è stata definita ad alto interesse archeologico (con tutte le conseguenze sul piano operativo)".

Prende la parola Paolo De Girolamo: "Io ho analizzato gli effetti sulla qualità delle acque a partire dallo stato attuale. Le analisi sono state effettuate individuando i target ambientali e tenendo presenti le tre alternative costruttive inserendole in alcuni scenari di analisi. I risultati hanno dimostrato che le tre configurazioni si comportano in modo simile e nessuno di essi portano peggioramenti, anzi nel caso portano anche dei miglioramenti". 

Prende la parola Gianluca Dadone: "L'obiettivo del nostro lavoro era recepire un'esigenza della Adsp, intervenire sulle fonti rinnovabili. Sul fronte eolico sono state analizzate pale di diversa altezza ed è una tecnologia matura; sullo sfruttamento del moto ondoso non siamo in presenza di convergenza tecnologica e abbiamo comunque svolto numerose analisi. 
La fonte eolica: sull'area esistono vincoli di incompatibilità con l'aeroporto. Abbiamo analizzato pale di altezza tra 25 e 100 metri. La produzione annua media può variare tra i 170 e i 16.100 MWh a seconda della dimensione delle pale. SI potrebbe così arrivare a coprire fino al 31,6% del fabbisogno del porto di Genova. 
Le pale, nella migliore soluzione, quella con aerogeneratori da 100 metri, dovrebbero essere 11 nelle soluzioni 2 e 3, 8 nella soluzione 4 (con un leggero calo nella produttività energetica, in quest'ultimo caso)".