Politica

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Marta Vincenzi, sindaco da un anno di Genova, sta vivendo ore bruttissime.

Sono convinto che avrà anche pensato a dimettersi.

Ma una cosa mi ha lasciato esterrefatto: la proposta di redigere un "codice etico" per i componenti della sua giunta.

Ma come? Un codice etico per gli assessori? Ci sono le leggi dello Stato.
Basta rispettarle.
Altro che codice etico!
Un signore che accetta di fare l’amministratore pubblico il codice etico deve averlo nel suo Dna, non deve firmare una specie di patto di garanzia aggiuntivo.

Le leggi della Repubblica sono persino troppe: comincino a rispettarle, a seguirle, a non cercare stratagemmi per aggirarle.

Se uno per fare l’assessore deve firmare un codice etico vuol dire che se non lo firmasse sarebbe più disponibile alla leggerezza morale, per usare eufemismi? Non scherziamo su questi argomenti.

L'etica sia ha o non si ha. E i codici etici diventano soltanto parole al vento. Volano via al primo refolo.