cultura

Denuncia da Montoggio all'interno di Viaggio in Liguria
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E’ l’ennesimo grido inascoltato che arriva dall’appennino. E non può ridursi a una sterile battaglia tra animalisti e cacciatori. Qui c’è di mezzo l’economia agricola.

Durante la trasmissione Viaggio in Liguria, a rivelare il caso, segnalato da Sergio Rossi, è un allevatore di Montoggio: “Da oltre 25 anni vivo a Carsegli e il mio reddito si basa in gran parte sulla vendita del formaggio di capra. Ora mi fermo, sono stanco e rassegnato. Quasi trenta capre sono state sbranate dai lupi negli ultimi anni e non ho visto un centesimo di rimborso. Mi toglierò le bestie al più presto” spiega Andrea Savio mangiando un pezzo dell’ultima formagetta.

La legge prevede 100 euro a capo se la carcasse viene ritrovata : “A parte che sono nulla di fronte al reddito che una capra può dare nella sua vita, riproduzione compresa. E poi serve la carcassa, i miei animali sono liberi. Ritrovare i corpi risulta quasi impossibile”. Savio racconta che durante cinque lustri in altura ha visto anche gli attacchi di cani randagi: “C’è una differenza. Quando attaccano i cani, le capre tornano tutte assieme magari ferite in più parti del corpo. Se protagonista diventa il lupo, le capre tornano senza ferite ma ne manca una. E’ la vittima che non tornerà più”.

Andrea Savio ripercorre con serenità la sua vita. Sarà l’ennesima pedina che lascerà la terra di montagna dopo un recupero straordinario: “Le cose cambiano, qui è sempre stato un paradiso per le capre e adesso non è più così. Dispiace che chi parla del lupo lo fa, molto spesso, senza conoscere la realtà. Anche a me piace in televisione, risulta meraviglioso. Quando l’hai sotto casa, le cose cambiano”.

Il formaggio viene meno, un’economia finisce, un territorio torna boscaglia intero. E il futuro fa paura per lupi sempre più vicini alle case.