cronaca

Indagini ancora in corso. L'uomo era stato identificato ai balzi rossi
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Si chiama comparazione antropometrica ed è la tecnica che permette la misurazione degli elementi del viso (naso, orecchie, mento). A questa tecnologia stanno facendo ricorso in queste ore le forze di polizia italiana e francese per capire se il ragazzo presente lo scorso 4 ottobre alla manifestazione dei No Borders a Ventimiglia sia davvero Mohamed Bouhlel, il killer della strage di Nizza.

La certezza che quel ragazzo in giacca rossa e camicia verde sia proprio l'attentatore che ha ucciso 84 persone sulla Promenade des Ainglais ancora non c'è, anche se - da quanto filtra - le possibilità che si tratti effettivamente di lui sono abbastanza alte. In queste ore sono al vaglio degli investigatori le immagini di quella giornata, che sono state messe a disposizione anche dell'antiterrorismo.

Nel frattempo è emerso che Bohulel fosse stato già identificato dalla polizia italiana a Ventimiglia nel giugno 2015 durante il presidio dei migranti a pochi metri dal confine di Stato di Ponte san Ludovico.

Secondo quanto appreso da fonti di polizia, Bohulel era stato identificato perché faceva parte di un'associazione vicina alla Fratellanza islamica, che attraversava il confine per prestare assistenza ai migranti che allora si trovavano sugli scogli dei 'Balzi rossi'.

Si tratta del secondo elemento che attesta il passaggio di Bouhlel a Ventimiglia. Il primo, che fa riferimento sempre al 2015, riguarda il controllo a cui era stato sottoposto alla frontiera e che aveva superato in quanto non schedato come soggetto potenzialmente pericoloso.

Ora resta da capire se quello alla manifestazione fosse effettivamente lui. Un elemento tutt'altro che secondario, soprattutto ai fini investigativi, in quanto potrebbe aiutare a ricostruire la sua attività nei mesi antecedenti l'attentato e i rapporti che ha intrecciato in quel periodo.