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Lecce battuto 2-1 al Ferraris
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Il tiro di Jagiello che finisce sul palo e poi successivamente va sulla spalla del portiere Gabriel e quindi rotola in rete è un dono del Signore ad una squadra tremebonda che pensava al peggio come i tifosi davanti alla tv. Invece 2-1 con il Lecce ko ricacciato a 4 punti sotto diventa un toccasana. Va detto che a parte il gol di Sanabria, azione fluida e tiro da cecchino all’inizio del primo tempo, è stato l’unico episodio razionale della partita che per il resto è stata farcita da errori, tensioni e gollonzi.

La rete del Grifo sembrava poter spianare la strada ad un successo facile facile ed invece Criscito e compagni decidono di non accelerare e rianimano i pugliesi che iniziano a carburare e dare fastidio a Perin che peraltro non deve mai parare ma che fa i conti con la sua area intasata. Troppo dietro il Genoa e l’ex Lapadula appena entrato su suggerimento dell’altro ex Saponara si conquista un rigore per una uscita di Perin che lo tocca dopo che l’attaccante aveva tirato e Romero aveva respinto. Rigore che ci sta ma anche un po’ sfortunato. Dal dischetto Mancosu spara alle stelle e rossoblu che la sfangano. Ripresa alla camomilla con il Genoa che punta a nascondere il pallone ma i salentini crescono e in difesa la squadra di Nicola soffre e traballa. Davanti malgrado la verve di Pandev, Pinamonti combina poco e Iago Falque è già uscito.

Così Mancosu con una roba che pare un cross ma forse è un tiro, beffa Perin anche perché Romero invece di dare una testata alla sfera si abbassa e la frittata è fatta. Pare la fine perché il pari non serve al Grifo che artiglia di nuovo il vantaggio con il tiro della disperazione di Jagiello. Bene per il morale e per la classifica ma nessuno si illuda anche se pure il Lecce guardando il calendario ha perso qualche certezza. Ma che paura, che batticuore e la faccia tirata di Preziosi alla fine era lo spot dello scampato pericolo.