cronaca

Individuati dal logo sul giubbotto
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Ci sono anche due genovesi nel blitz che martedì sera a Como ha interroto una riunione della rete solidale 'Como senza frontiere'. Insieme a un'altra decina di individui il gruppo di simpatizzazanti di estrema destra ha forzatamente bloccato l'incontro.  


I due genovesi, entrambi residenti nell'entroterra, sono stati individuati dalla Digos di Genova grazie al logo del gruppo "Genova fronte skinheads" visibile in modo chiaro sulle spalle dei bomber usati dai due ragazzi. Uno dei due indagati risulta inoltre collegato con il mondo degli ultrà dello stadio. Ora i due dovranno rispondere della denuncia per violenza privata.
 

Della presenza di due naziskin di Genova a Como si erano accorti, grazie alle immagini diffuse sui social, anche gli antifascisti del movimento antiantagonista e anarchico genovese che nei giorni scorsi hanno risposto al blitz in Lombardia danneggiando per l'ennesima volta la porta della nuova sede di Lealtà Azione di Genova, il gruppo della galassia nera di estrema destra a cui il fronte skinheads è da sempre più vicino.

Il gruppo genovese, fanno sapere dalla Digos di Genova, è molto esiguo, composto da quattro o cinque giovani e anche se esistente da molto tempo in Liguria non si è mai reso protagonista di manifestazione o fatti particolari. I due genovesi indagati in passato hanno partecipato a manifestazioni ed eventi organizzati nel nord est della penisola, soprattutto in Veneto e Lombardia, dove da sempre i naziskin sono più radicati e attivi.