cronaca

I dubbi di uno studente
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Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera di uno studente genovese, Ruben Cervellera.

Sta per iniziare il nuovo anno scolastico e io, che frequenterò l’ultimo anno di liceo, mi ritrovo ancora pieno di dubbi sulla ripresa, al pari degli altri studenti. Le prime preoccupazioni riguardano il percorso casa-scuola, dato che gli autobus potranno essere riempiti solo per l’80% della loro capienza. Noi studenti sappiamo bene quanto siano pieni i bus alla mattina, quindi mi chiedo: ci sarà davvero qualcuno a controllare quante persone saranno sugli autubus? E cosa accadrà a coloro che non riusciranno a prendere un bus perché troppo pieno e arriveranno quindi in ritardo per aspettarne uno su cui poter salire?

Non è neppure ancora chiaro cosa ci attenderà in classe
, come dovremo comportarci e come si svolgeranno le lezioni. Finora sappiamo che dovremo tenere la mascherina durante tutti gli spostamenti all’interno della scuola, compresi l’ingresso e l’uscita, e che i banchi all’interno dell’aula dovranno essere ad una distanza minima di un metro l’uno dall’altro. Ma nel caso in cui la classe non fosse abbastanza grande da garantire la distanza di sicurezza? Una parte degli alunni sarà costretta a seguire le lezioni da casa?

Sono rimasto perplesso quando ho scoperto che non ci verrà misurata la temperatura a scuola, ma dovremo controllarla noi prima di uscire di casa. Quando andiamo al ristorante o al supermercato ci viene misurata, ma quando entriamo a scuola, uno dei luoghi in cui si riuniscono più persone, no? Capisco che sia un costo, ma credo che il termoscanner sarebbe stata la soluzione perfetta al problema. Non si sa ancora cosa accadrà nello sfortunato caso in cui uno studente si presentasse a scuola positivo al coronavirus: il ragazzo verrà messo in isolamento insieme a tutta la classe? E a quel punto le lezioni verrebbero sospese, o si ritornerebbe alla didattica a distanza (DAD)?

A proposito di DAD, è stata molto utile durante il lockdown, ma ha rivelato anche molti limiti e nel caso fosse di nuovo necessario ricorrere a questa modalità spero venga modificata e resa più efficiente. Mi domando inoltre se potrò ancora avvalermi di tutte quelle iniziative rese disponibili per gli studenti degli scorsi anni per approcciarsi al meglio al mondo universitario o lavorativo, come Orientamenti.

Infine, la domanda che più ho sentito fra amici, in televisione e sui social in questi giorni: perché all’interno delle mura scolastiche dobbiamo mantenere le distanze, portare la mascherina ed evitare ogni contatto, se poi appena suonata la campanella torniamo a non mantenere il distanziamento, ci abbracciamo e abbassiamo la mascherina? Perché durante l’ora di educazione fisica si possono solo fare attività individuali, se poi le palestre sono aperte e le società sportive hanno già iniziato la preparazione in vista della nuova stagione? Insomma, a pochi giorni dal rientro a scuola le domande sono ancora tante e le risposte troppo poche.