salute e medicina

La replica al dottor Cremonesi
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Riceviamo e pubblichiamo in modo integrale la replica inviata da Angelo Gratarola, coordinatore del Diar Emergenza-Urgenza, sulla posizione del Diar EU circa le affermazioni del dottor Paolo Cremonesi, sulle necessità di cambiamento del Piano (CLICCA QUI)

Il Piano per affrontare il sovraffollamento
e le criticità invernali 2019-2020 è stato rinnovato, anche se il suo contenuto non può essere molto dissimile dagli altri anni in termini di impianto generale. È caratterizzato da una risposta incrementale che i singoli ospedali mettono in atto per rimodulare le attività elettive per favorire una maggiore disponibilità di posti letto per il Pronto soccorso.

Ad oggi, si osservano flussi al Pronto soccorso costanti
, non sono ancora evidenti picchi epidemici influenzali ma assistiamo a una maggiore complessità dei quadri clinici, che si manifestano in persone molto anziane, affette da numerose comorbidità che necessitano di ricovero. Il Piano, fa sì che gli ospedali siano sempre più organizzati a rispondere alle necessità incrementali del Pronto soccorso, anche attraverso la riduzione progressiva di aree non urgenti, trasformandole in risorse utili per la gestione dei pazienti acuti.

Inoltre, è ormai consuetudine, la procedura di dimissione protetta e i percorsi facilitati “Fast track” che garantiscono la presa in carico di pazienti affetti da patologie selezionate in ambito orl, oculistica, dermatologia, ginecologia ed ostetricia, neuro e traumatologia. Il Piano contiene anche un’implicita raccomandazione alla popolazione a sfruttare al meglio le risorse territoriali: il medico di famiglia e gli ospedali più piccoli ma professionalmente idonei al trattamento di patologie meno complesse.

I posti letto aggiuntivi di Rsa,
recentemente messi a disposizione dalla Regione per i tre ospedali dell’area metropolitana, fungono da camera di compensazione utile a permettere la dimissione dall'ospedale di pazienti che, per ragioni spesso più di natura sociale, non possono immediatamente rientrare al proprio domicilio. È evidente quindi come i suggerimenti avanzati dal dottor Cremonesi siano in realtà già messi in atto nel Piano in vigore.

Pur non avendo la supponenza di pensare che i piani siano perfetti e certamente passibili di continui miglioramenti, riteniamo che i contributi e le critiche costruttive siano importanti per il continuo miglioramento del Sistema sanitario regionale.

Angelo Gratarola