cronaca

La tragedia alle 2.30 di notte
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Due morti carbonizzati e un ferito all'ospedale. E' questo il bilancio di un tragico incidente avvenuta nella notte in corso Europa a Genova. Tutto è successo intorno alle ore 2.30 all'altezza dello stadio Carlini. Le vittime sono un'uomo di 68 anni, Guido Grassi e un ragazzo di 23, Bruno Lauria, che viaggiavano nei posti anteriori della macchina.


Per cause ancora in fase di accertamento l'auto con le tre persone a bordo è andata a schiantarsi a bordo strada. Da lì è nata una carambola. L'impatto prima contro lo spartitraffico al centro della strada poi a lato, infine l'auto si è arrestata all'altezza del semaforo, anche lui divelto dal mezzo che si è ribaltato. In pochi secondi il veicolo ha preso fuoco. Per i due occupanti dei posti davanti non c'è stato nulla da fare. Sono morti carbonizzati avvolti dalle fiamme. Il terzo invece è stato messo in salvo da un ragazzo che ha assistito all'incidente e poi trasportato al vicino ospedale San Martino dal personale sanitario. Si tratta di un ragazzo originario di San Cataldo (Caltanisseta), già dimesso. Nell'incidente ha riportato diverse contusioni e lievi ustioni. Da quanto ricostruito sembra trattarsi di un incidente autonomo senza il coinvolgimento di altri mezzi.

I vigili del fuoco hanno provveduto a spegnere il rogo. Sul luogo dell'incidente anche la polizia locale per i rilievi del caso. Il pubblico ministero ha autorizzato la rimozione delle salme ed il sequestro del mezzo. Le telecamere di sorveglianza della zona saranno utili a ricostruire l'esatta dinamica di quanto accaduto. Ben visibili i segni sull'asfalto dell'incidente e del successivo incendio costato la vita a due occupanti. Corso Europa è rimasta chiusa per diverse ore nella notte in entrambe le direzioni. Solo poco prima delle 6 sono state riaperte le corsie in direzione Ponente, alle 7.20 infine è stata riaperta al traffico anche la direzione centro. Qualcuno ha deposto un mazzo di fiori sul luogo della tragedia.

I due giovani entrambi siciliani, si erano trasferiti a Genova per lavoro, erano camerieri e stavano tornando a casa dopo aver finito la giornata di lavoro. Il 68enne che aveva conosciuto i giovani nel locale dove questi lavoravano si era offerto di accompagnarli a casa, dove però le vittime non sono mai arrivate.
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