cronaca

Dopo la frana dello scorso 24 novembre
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È stato inaugurato oggi il nuovo viadotto sulla A6 Savona-Torino. Lo scorso 24 novembre, alle 14.05, una porzione dell'infrastruttura gestita da Autostrade dei Fiori era crollata a causa delle ingenti piogge: una frana di circa 5mila tonnellate, staccatasi dal versante di Madonna del Monte, aveva travolto e distrutto i piloni del viadotto tra Savona e Altare sfiorando la tragedia.

La riapertura del viadotto è una boccata d’ossigeno, ma restano situazioni critiche: chilometri di cantieri, restringimenti, corsie uniche e scambi di carreggiata creano disagi alla sicurezza e alla circolazione. Le tratte più colpite in Liguria sono proprio la A6 tra Savona e Millesimo e la A10 in direzione Genova. La "Verdemare", gestita da Autostrada dei Fiori, pullula di cartelli di segnalazione di lavori in corso, barriere e jersey. Gli interventi vengono effettuati sopra e sotto il manto stradale in prossimità dei viadotti, ma i cantieri sono spesso deserti e i lavori fermi. Tra i più ammalorati, il viadotto Lodo in direzione Altare e quello che passa sopra Ferrania, già protagonista di numerose segnalazioni dei cittadini.

Preoccupazione anche tra i sindaci della Val Bormida, che hanno più volte fatto appello al Mit per chiedere chiarimenti. Il collasso della rete autostradale ha causato rallentamenti sull'economia di tutta la Liguria e in particolare di Ponente ed entroterra, stretto in una morsa di code e rallentamenti. Preoccupa una possibile chiusura della tratta in caso di maltempo, il che andrebbe a caricare eccessivamente le strade provinciali.

La nuova struttura sulla A6 ha iniziato a prendere il suo aspetto attuale lo scorso 21 gennaio, con il completamento delle "spalle" del viadotto, ossia due travi in acciaio di tipo corten rette da quattro supporti antisismici, sulle quali il 26 gennaio è stato poi posato il nuovo impalcato. La struttura è a campata unica, lunga 58 metri e pesante 300 tonnellate. In seguito al vertice in Prefettura tra Regione Liguria, amministrazioni ed enti coinvolti nei lavori, si è deciso però di mantenere il piano di allerta sulla frana, per poter ultimare i lavori di messa in sicurezza. La tratta tornerà percorribile dalle ore 6 di sabato 22 febbraio dopo la chiusura notturna per permettere agli operai di sfilare il bypass.

"Una volta appurato che nessuno era rimasto coinvolto nel crollo, la mia più grande paura riguardava l'economia e il traffico su gomma per raggiungere il porto, ma anche le nostre imprese, rimaste isolate, complici i problemi sulla A10 in direzione Genova. Coinvolto in maniera massiccia anche il turismo, visto che si andava incontro alle vacanze natalizie. L'attenzione deve restare alta e i lavori conclusi nel minor tempo possibile" spiega il sindaco di Savona Ilaria Caprioglio.

"La riapertura prevista per sabato 22 febbraio alle 6 dimostra che la Liguria è in grado in reagire alle situazioni di emergenza" afferma il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. "Grazie al lavoro che si è svolto con fondazione Cima e la Prefettura il viadotto è stato riaperto in 70 giorni dall'inizio dei lavori. Ci sono ancora tanti aspetti su cui lavorare, ma da oggi il porto di Savona acquista di nuovo una completezza infrastrutturale per la sua attività".

"Rassicuriamo sul fatto che le linee guida sulla sicurezza dei viadotti consentiranno controlli uguali per tutti ovunque con parametri certi. La sicurezza è un concetto che va ricondotto al tema del rischio. L’attività del governo deve essere quella di imporre ai gestori pubblici e privati delle regole che consentano di azzerare il rischio laddove possano esserci previsioni di rischio. Rispetto a quello che è accaduto su questa tratta valuteremo le risultanze finali, ma appare un rischio che non poteva essere previsto alla luce delle piogge che hanno caratterizzato le ore precedenti il 24 novembre” aggiunge il ministro De Micheli.