cronaca

La Giunta approva la nuova programmazione commerciale
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Quindici aree ritenute adatte a ospitare grandi strutture commerciali, nove bocciate, tra cui Brugnato, tre rimandate, tutte a Genova, in attesa che qualcuno le metta in sicurezza dal punto di vista idrogeologico con ingenti investimenti. La giunta regionale ha varato così il nuovo piano di programmazione commerciale che contiene tra l'altro la mappa delle aree in cui sarà possibile o vietato costruire strutture di dimensioni superiori a 1500 metri quadrati.

Le aree individuate, da valutare in Consiglio, sono:
  • Ventimiglia nell'ex parco ferroviario Roja
  • Vallecrosia (ex vaseria Tonet)
  • Loano (casello A10 Borghetto Santo Spirito-Toirano)
  • Val Bormida (tra Cairo e Carcare)
  • Genova (Ponente Voltri-Pra', Multedo, Centro Ovest Dino Col, Ponte Parodi, Val Polcevera; Medio Levante-Centro Est via Piave, Stadio Carlini corso Europa; Val Media-Alta Bisagno)
  • Santo Stefano Magra (Stazione-autostrada e area ex Vaccari)
  • La Spezia (aree dismesse Via Maralunga)

Le 3 aree sottoposte a interventi di messa in sicurezza per problematiche relative al dissesto idrogeologico sono a Genova nelle aree ex Guglielmetti in Val Bisagno, l'area di Sestri Ponente e di via Merano (ex fonderie Multedo).

Il criterio della valutazione di rischio idrogeologico ha condizionato per primo le scelte e da una griglia di partenza di 27 aree si è arrivati a 15 promosse, tre rimandate (tutte a Genova), e 9 bocciate, tra le quali una a Brugnato nei pressi dell'outlet esistente, già al centro di polemiche durante la precedente giunta perchè costruito vicino ad aree a rischio esondazione. A quanto risulta ci sarebbe un piano per ampliarlo.

La legge è stata presentata dal presidente Giovanni Toti e dall'assessore Edoardo Rixi, che ha gestito la preparazione del documento. Entro la fine di luglio andrà in Consiglio per la discussione e il voto. La griglia di 27 aree esaminate dagli uffici regionali era stata creata in base alle richieste e alle proposte degli enti locali a loro volta incalzati dalle proposte di privati con progetti di nuovi grandi centri commerciali.

La nuova programmazione è il risultato "di un lavoro tecnico svolto con Unioncamere Liguria attraverso l'Istituto Tagliacarne e del confronto con Comuni e Camere di Commercio - ha spiegato Rixi - All'Istituto Tagliacarne è stato affidato il compito di analizzare, attraverso uno studio che sarà pubblicato sul sito della Regione Liguria, le aree attualmente disponibili in Liguria destinate alla grande distribuzione e vagliarle attraverso 15 indicatori di sostenibilità: 7 si riferiscono alla presenza di rischi specifici dei singoli territori, all'utilizzo del suolo e alla presenza di aree protette; otto fanno riferimento ai livelli di superamento delle soglie limite dei vari inquinanti e la misura del livello complessivo degli autoveicoli presenti".