cronaca

Richiesta postuma svelata dalla moglie Renate
1 minuto e 0 secondi di lettura
Nessun convegno, nessuna giornata di studi, nessun incontro su Umberto Eco e sulle sue opere, sul suo pensiero e sulla sua vita per almeno dieci anni. La richiesta arriva dallo stesso professore, che nel suo testamento ha chiesto espressamente di non organizzare o promuovere giornate di studio su di lui per due lustri, come aveva detto diverse volte più o meno scherzando ai suoi allievi nel corso della sua lunga carriera.

La moglie Renate ha riferito questa richiesta postuma alla semiologa Patrizia Violi, che dirige la Scuola superiore di studi umanistici fondata da Eco: la professoressa ha avuto così il compito di diffondere l'ultimo 'scherzo' del professore, morto il 19 febbraio scorso a Milano all'età di 84 anni.

"È un elemento della sua genialità - ha detto il rettore dell'università di Bologna, Francesco Ubertini - L'ho appreso con un sorriso perché credo che rappresenti bene la figura di Eco, e lo capisco. Rispetteremo senza dubbio il suo volere". Per l'ex rettore dell'Alma Mater, Ivano Dionigi, amico di lunga data del semiologo, con questa scelta Eco "ha dimostrato che è di un'altra categoria. Umberto Eco è la prova vivente che non siamo tutti uguali".