Cronaca

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Il Tar ha bocciato il ricorso dell'Autorità portuale di Genova contro il Ministero dei trasporti che nega allo scalo genovese i 70 milioni previsti dall'accordo di programma per le aree di Cornigliano liberate dalla parte a caldo delle acciaierie Ilva. I soldi sarebbero serviti per realizzare la sopraelevata portuale e l'autoparco. "La sentenza del Tar mi lascia letteralmente allibito", spiega il presidente del porto Luigi Merlo. "In primo luogo rilevo un elemento di base che rischia di minare la fiducia nelle istituzioni - dice Merlo - infatti com'é possibile che un Governo si rifiuti di onorare un impegno sottoscritto, ciò è ancor più grave se dovesse passare il principio contenuto nella sentenza che un accordo di programma, quindi un documento frutto di un'intesa tra più soggetti, può essere modificato unilateralmente dal Governo con successivi provvedimenti normativi. Se così fosse è chiaro che d'ora in poi nessuno, io per primo, siglerà accordi di programma". Ma la parte che Merlo definisce davvero "clamorosa" è la motivazione: "Il contributo sarebbe stato sostituito con l'entrata in vigore della legge finanziaria 2007 che prevede l'autonomia finanziaria dei porti. Come è noto a tutti - sottolinea Merlo - la previsione contenuta nella Finanziaria è lettera morta tanto che questa rimane oggi la principale battaglia che stanno conducendo i porti italiani. Se a ciò si aggiunge il fatto che sono state cancellate le risorse per le manutenzioni e si fa riferimento alla tassa di ancoraggio per la quale, con un recente provvedimento anti-crisi, il Governo ha dato alle autorità portuali la facoltà di abolirla, il quadro della beffa è completo". L'Autorità portuale annuncia ricorso al Consiglio Stato. "A questo punto, mio malgrado - dice Merlo - sono costretto, a tutela dell'ente che rappresento, ad esplorare ogni eventuale possibilità di annullamento totale dell'accordo di programma".