politica

1 minuto e 43 secondi di lettura
 Edoardo Rixi, da quarant’otto ore vice ministro alle Infrastrutture è il politico che, in queste fasi drammatiche per Genova, sta ricoprendo il ruolo più strategico e delicato. Strategico perché come vice ministro sarà il reale punto di riferimento governativo per la ricostruzione e per la rigenerazione di Genova, forse ancora di più del prossimo commissario perché Rixi fa parte del governo in carica, Delicato perché, politicamente, è quello che lui stesso si è definito: un “ponte”. L’ufficiale di collegamento tra le istanze locali rappresentate dal governatore Toti e dal sindaco Bucci e i leader del governo, Salvini in primis, ma anche il presidente Conte e il ministro delle Infrastrutture, Toninelli.

Se strategicamente su Genova il giovane vice ministro ne sa tanto, sicuramente più del suo ministro, essendo stato fino a ieri sul palcoscenico della politica regionale con ruoli di primissimo piano, politicamente a lui tocca tenere in piedi da un lato i rapporti frizzanti tra Toti e la nuova alleanza gialloverde, dall’altro quelli della maggioranza ligure che vede insieme Forza Italia, Arancioni e Lega. Tutt’altro che facile visti i caratteri dei protagonisti e le legittime loro aspirazioni.
Rixi è un alpinista abituato a salire senza parlare troppo per risparmiare il fiato. A agosto è salito sul Lyskamm, sia l’Orientale (4560 metri) che l’Occidentale (4480 metri) non risparmiandosi la difficilissima cresta che unisce queste due superbe vette del Monte Rosa. Se sa stare sulla cresta del Lyskamm saprà stare anche su quella della politica tra Toti e Di Maio.

Tocca a lui, in questi giorni, temperare con saggezza e pragmaticità, le posizioni giustificate di Giovanni Toti e di Marco Bucci (lo ha scelto lui come candidato) e quelle più lontane di Di Maio e Toninelli. Il nuovo ruolo di vice ministro che lo rafforza ancora di più dentro il governo e anche nella maggioranza gialloverde, è oro che cola per Genova e la Liguria. Speriamo che lo capiscano anche a casa nostra.