cronaca

Giovedì alle 21 e venerdì alle 13 la docuserie completa in versione integrale
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La storia piace e ai genovesi piace particolarmente la storia di Genova. Ecco, allora, in versione integrale (quasi 2 ore e mezza di durata) il film che riunisce tutte le dodici puntate de “Il Racconto di Genova” che ho scritto per

A Compagna e che è stato realizzato con la Fondazione Carige e Primocanale Production. La serie sta passando ancora in tv in questo periodo estivo insieme alla seconda edizione di “Terza” dedicata alla storia della città, dal fascismo a oggi, con i filmati dell’Archivio Ansaldo e di Primocanale.

Bene, dunque giovedì 5 agosto Primocanale trasmette una serata non-stop (ore 21) del Racconto dalla prima all’ultima puntata con una replica il giorno seguente, il 6 agosto, alle ore 13. Il Racconto è una lunga passeggiata che attraversa Genova in ogni direzione e che serve a leggere la sua storia antica e recente con l’aiuto di alcuni grandi esperti, di storia e di arte, che in maniera semplice e piacevole ci aiutano a capire questi fatti.
Partiamo allora da piazza Sarzano, dal castrum romano, incontriamo Arrigo VII e la giovane moglie Margherita di Brabante che muore a Genova, venerata dalla popolazione. Silvio Ferrari e Adelmo Taddei ci accompagnano a vedere il superbo monumento funebre realizzato per l’imperatrice da Giovanni Pisano, conservato nel Museo della Scultura.

Poco sotto, attraverseremo il risseu di Campopisano sotto cui sono sepolti i prigionieri pisani, e lo storico Antonio Musarra spiegherà la battaglia della Meloria, mentre il latinista Marco Buscaglia “decifrerà” le epigrafi di Porta Soprana e il critico musicale Roberto Iovino disegnerà l’ entusiasmante figura di Nicolò Paganini, che in vico di Gatta Mora nacque. La passeggiata continua scoprendo con Ferdinando Bonora la piccola e incantevole arena romana sotto i Giardini Luzzati, quindi scenderemo verso il porto tra le chiese degli uomini di mare.

Da via Balbi a Pré con lo scrittore Giuseppe Marcenaro, non dimenticando che in salita Santa Brigida le Brigate Rosse uccisero il procuratore Coco e poco sotto si sposò con una genovese Carlo Goldoni.
Poi attraverseremo il centro storico cantato da Fabrizio, ci incanteremo con lo storico dell’arte Giacomo Montanari alle Vigne, in San Siro e in San Pietro in Banchi. Comincia ora la risalita. “Infunicolariamoci” sollecita il poeta Giorgio Caproni, per lasciarci alle spalle la basilica della Nunziata e salire al Righi a seguire le gesta di un giovane Ugo Foscolo, che di giorno combatteva e di notte turbava i sonni di quale marito…

Una passeggiata non può dimenticare le colorate salitine del Carmine, la Giuggiola e l’Olivella e spianata Castelletto e la Circonvallazione, perdendoci in una delle più romantiche piazze di Genova, dentro l’ accogliente chiesa di Sant’Anna. Dove ancora Montanari ci illustra il “lume di notte” del pittore Gerrit Van Honthorst, Gherardo delle Notti appunto.
Perché tutti i visitatori del Grand Tour andavano al cimitero di Staglieno? Siamo andati a scoprirlo scegliendo un’ icona contemporanea: la Tomba Appiani che è la copertina di “Closer” l’ultimo LP dei Joy Division, la celebre band post-punk che furoreggiò alla fine degli anni ’70.

Ora scivoliamo nel centro della città, tra le gesta di Balilla e le ricchezze dei genovesi raccontate da Gabriella Airaldi, le malefatte di La Marmora stigmatizzate da Franco Bampi presidente di A Compagna e le magnificenze di via Garibaldi, Andrea Doria, el siglo de los Genoveses, i grandi pittori da Rubens a Cambiaso, da Van Dyck a Magnasco e la curiosa ospitalità nei mitici Palazzi dei Rolli. Dove ci guida ancora Giacomo Montanari che del Sistema Rolli è il curatore scientifico.

Genova è davvero infinita. Qua e là spuntano le curiosità: un Dante che secondo uno storico sarebbe stato preso a botte in vico Parmigiani, ipotesi contestata dal professor De Nicola, un Paganini che avrebbe tanto voluto acquistare il Paradisetto di Albaro dove poi abitò proprio Fabrizio De André, Einstein che a Genova dagli zii trova casa in piazzetta delle Oche (sic!). Verdi che divora i Falstaff preparati dalla pasticceria Klainguti, l’odore di minestrone della portinaia di Tabucchi, il vino cattivo bevuto a Sampierdarena da Hemingway, la misteriosa bara pesantissima di Evita Peron, la casa natale di Togliatti, la salita di Nietzsche e Branduardi, il rinomato hotel Croce di Malta, tutto questo accompagnato dai versi di Caproni, Sanguineti e Montale, dalle parole di Guido Piovene, per cantare una città bella e ancora misteriosa.

Finiamo la nostra lunga passeggiata in Val Polcevera con l’ emozionante telefonata a Renzo Piano proprio pochi giorni prima dell’inaugurazione del “suo” ponte “che chiede il permesso” là, dove il Morandi precipitò cancellando la vita di quarantatre persone. In Val Polcevera dove cresce il futuro tecnologico di Genova, nei laboratori dell’Iit, tra i giovani scienziati di tutto il mondo.

Stanchi? Speriamo di no. E’ un docufilm che ha visto la collaborazione di tante persone entusiaste, da Paolo Momigliano, presidente di Fondazione Carige a Franco Bampi, ma soprattutto dallo staff di Primocanale con Lorenzo Vigo regista e montatore e Jacopo Guastamacchia operatore e con la redazione, l’amministrazione e la volontà di costruire nuovi prodotti culturali dell’editore del gruppo, Maurizio Rossi.

Stanno scrivendoci tanti telespettatori. Intervengono, aggiungono storie, correggono gli errori. Grazie a tutti. Ne daremo conto. Ricordo soltanto che tutte le puntate (37 della prima serie di “Terza, le storie di Genova” e le 12 de “Il Racconto di Genova”) sono visibili on demand sul sito www.primocanale.it.


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