salute e medicina

Genovese di 70 anni trattato due settimane fa
2 minuti e 49 secondi di lettura
"Sto benissimo, non ho la febbre, spero di poter uscire il prima possibile". Così a Primocanale il signor Donato, 70 anni, genovese racconta come si sente due settimane dopo essere stato il primo ligure a essere trattato con gli anticorpi monoclonali nella clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova diretta dal professor Matteo Bassetti. (LEGGI QUI)


"Mi sono accorto che qualcosa non quadrava una sera che sono tornato alle 7 e ho detto non mi sento in forma, la mattina dopoa vevo 37.7 di febbre
- racconta il signor Donato - ho chiamato la mia dottoressa Enrica De Gaetano che è una giovane dottoressa molto dinamica e brava, mi ha detto facciamo subito il tampone e mi ha anticipato anche che se il tampone fosse stato positivo c'era la possibilità dal professor Bassetti di fare questa terapia con i monoclonali, mi ha detto che avrebbe fatto il mio nome visto che ho patologie importanti, così è stato fatto dopo il risultato e il giorno dopo sono stato in clinica".


Preoccupato di questa nuova terapia? "Non ero preoccupato anzi ero molto felice perché io ho diversi parenti negli Stati Uniti due di questi con patologie gravissime che avevano fatto i monoclonali e ne sono usciti tutti e due bene e quindi ero contento di poter fare questa terapia anche in Italia - spiega - ovviamente all'inizio ho avuto subito la paura di avere il virus ma la mia dottoressa mi ha rassicurato e mi ha detto che la terapia con i monoclonali era molto efficace poi la conoscevo già è stato tutto abbastanza facile andato tutto molto liscio come un orologio svizzero".


Due settimane fa il trattamento, il primo in Liguria, il dottor Donato lo racconta con semplicità quasi come fosse una cosa già molto lontana: "Il 19 marzo mattino presto è venuta l'ambulanza a prendermi, mi hanno portato in ospedale, sono stata accolto in una stanza da solo, poi sono arrivati tre medici, la flebo è durata una mezz'oretta poi il dottore è rimasto con me l'ora successiva per vedere se avevo dei sintomi o dei problemi e poi sono tornato a casa e la febbre che avevo la notte mi è passata".


La storia del signor Donato è un po' quella degli altri 43 pazienti trattati fino ad oggi con gli anticorpi monoclonali nella nostra Regione e che alla vigilia di Pasqua rappresenta una speranza per molti, per quelli più fragili che rischiano la vita una volta che si ammalano.


La Pasqua del signor Donato? "Sarà una Pasqua insieme a mia moglie, al mio nipotino e a mia figlia che vivono con me e per fortuna non sono positivi".


Nessun dubbio su cosa farà appena il suo tampone sarà negativo: "Ringrazierò il Signore, Bassetti e tutta la sanità pubblica per quello che mi è stato fatto, io vorrei dire che tutto ha funzionato bene".


E poi un messaggio per tutti: "Io non sono un medico ma posso dire sui monoclonali ragazzi se siete nelle condizioni di rischio come ero io affidatevi subito ai monoclonali se c'è la possibilità e poi le cure ci sono facciamole e stiamo tutti attenti a non fare gli spiritosi andando in giro senza mascherina a fare feste o robe del genere".