cronaca

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Marco Bucci è pronto a una clamorosa protesta: “Se da Roma ci mettono i bastoni fra le ruote sono pronto a chiamare a raccolta i miei amici diportisti, prendiamo le nostre barche, arriviamo al lido di Ostia e da lì, attraverso il Tevere, fino al centro della capitale. Facciamo come Churchill a Dunkerque, ma questa volta non per ritirarci ma per vincere”. Parole che il sindaco ha affidato al quotidiano La Verità, questa mattina in edicola. Nella lunga intervista rilasciata a Giorgio Gandola, il primo cittadino di Genova sottolinea la generosità mostrata dai suoi concittadini nelle drammatiche giornate successive all’emergenza: “Case, cibo, mezzi d’opera, i genovesi hanno offerto di tutto”. Nella conversazione con La Verità Bucci si apre anche a considerazioni più intime: “Ho trovato in me una forza che non pensavo di avere, sento l’urgenza di fare le cose per il bene della mia città”.

Ma è la polemica tra Toti e Toninelli a dominare le pagine dei quotidiani nazionali che anche questa mattina hanno tenuto accesi i riflettori su Genova e ponte Morandi: Libero, con la sua impostazione certamente non tenera nei confronti del governo giallo-verde, picchia duro su “giggino” e Toninelli, ricordando che tra il duo governativo e il presidente della Liguria sono “volati i vaffa”.

Il Corriere della Sera si concentra su un tema che merita un approfondimento, ovvero il contenzioso legale (appena iniziato) tra società Autostrade e Ministero delle Infrastrutture e Trasporti: in particolare il quotidiano di via Solferino cita la lettera del concessionario al Mit, in risposta all’apertura del procedimento di caducazione della concessione. Tra le righe si capisce che la linea difensiva di Autostrade mira a spostare in avanti i tempi delle decisioni, almeno finché la commissione prima e la magistratura poi non abbiano accertato le reali responsabilità. La società dei Benetton lascia poi intendere che anche il ministero abbia le proprie responsabilità, minacciando implicitamente una serie di ricorsi e controricorsi che, nella migliore delle ipotesi, si concluderà tra diversi anni.

Il Fatto Quotidiano si concentra, invece, sulla notizia delle dimissioni dell’ingegner Bruno Santoro dalla commissione ispettiva del ministero sul crollo di ponte Morandi: il tecnico risulta tra i venti indagati dalla Procura di Genova e ha ritenuto autonomamente di farsi da parte, incassando il plauso del ministero.