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E presto potrebbe andare nello spazio
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 È il pesto il primo ambasciatore di Genova e della Liguria nel mondo: in due anni l’Osservatorio internazionale del pesto ha preso nota di tutti i contenuti sul web che in qualche modo avevano qualche relazione con il basilico.

“Dal 1° gennaio 2018 ad oggi l’osservatorio ha rilevato 350.000 contenuti tra articoli, news, blog, messaggi, trasmissioni radio/TV e menzioni sui social”, spiega Sergio Di Paolo dell’associazione Palatifini che fino all’anno scorso ha curato l’organizzazione del World Pesto Championship. “Questo numero è stato superato soltanto dalle notizie legate al crollo di Ponte Morandi, ma capite quanto è importante promuovere un prodotto che all’estero parla dell’eccellenza di Genova e la promuove in maniera naturale”.

Del pesto si parla quasi sempre bene e lo si è fatto in oltre 25 lingue diverse. Da uno scambio di ricette ai tweet ironici come “Almeno le trofie al pesto non ti spezzano il cuore”, in media al giorno nel mondo il pesto viene menzionato circa 500 volte. E a sorpresa, prevalgono dei contenuti in lingua inglese (181.000 negli ultimi due anni) rispetto all’italiano (123.000). Seguono a grande distanza il tedesco, lo spagnolo e il francese.

Adesso il prossimo obbiettivo è quello di portare il pesto nello spazio, come si sperimenterà il 28 marzo 2020 durante il Campionato mondiale. “Dato che il basilico è un prodotto che si può coltivare al chiuso, abbiamo creato “Microcosmo”, un simulatore di campo per l’allevamento delle piante in condizioni estreme come ad esempio lo spazio”, spiega Giorgio Allasia del Gruppo Fos. “Chissà che nel futuro i nostri nipoti non assaggeranno il pesto dello spazio nel Campionato del sistema solare”.