cronaca

La bella storia di un'amicizia cementata nei due anni di lavori per il nuovo ponte del Lagaccio
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La colonna sonora di questa bella storia di amicizia sbocciata nel cantiere del nuovo ponte del Lagaccio non può che essere "Umarell", canzone di Fabio Concato dedicata al pensionato tipo che vaga con le mani dietro la schiena, consacrazione degli umarells, termine coniato dallo scrittore bolognese Danilo Masotti ormai entrato nel vocabolario Zingarelli. Il pensionato che guarda i cantieri, un classico.

Gianni, il pensionato genovese di Oregina, e Marco, il capocantiere romano, in due anni e mezzo fra betoniere e impalcature, giorno dopo giorno, hanno imparato a conoscersi e alla fine dei lavori per il nuovo ponte del Lagaccio, sabato 12 giugno, nel congedarsi hanno avuto parole di stima reciproca, con un po' di emozione.

Il pensionato che ha guardato il cantiere, a spasso con il suo cane, era quello che faceva compagnia e portava anche la focaccia agli operai, che adesso loda, per impegno e capacità.
Ex guardiano, esperienze nei cantieri del porto, Gianni di fatto si è trasformato una specie di ingegnere di supporto del cantiere del Lagaccio. "Sono stato il secondo a denunciare su Fb lo stato di degrado del vecchio ponte" svela orgoglioso Gianni come a rimarcare la sua dimestichezza con con i social dei giovani, snocciolando poi conoscenze tecniche del nuovo ponte che solo un vero ingegnere potrebbe avere.

Dal canto suo Marco, il capo cantiere, origini romane, concede più dell'onore delle armi al capocantiere "ombra" che durante i lavoro non mancava di dispensare consigli, "una bella persona, ci faceva compagnia, quasi marcava le presenze in cantiere degli operai - aggiunge sorridendo, ma sempre senza mancare rispetto -, non so adesso come passerà le giornate il nostro Gianni, speriamo di aprire un altro cantiere in zona così potremo prenderlo come guardiano...". chiosa con un'ultima battuta.