politica

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Assistiamo in queste ore alla mesta cerimonia celebrata da tanta stampa e altrettanti talk sul prossimo (ipotizzato) incenerimento del Movimento Cinquestelle, movimento che, evidentemente, a molti esperti comunicatori non andava proprio giù. Troppo imprevedibile, troppo fuori dai rituali, troppo assente dai retroscena. La grande crisi, invece, scatena tutto questo: rituali e retroscena, con spreco di condizionali: avrebbe detto, avrebbe visto, avrebbe fatto, starebbe per….”.


Uno di questi giochi mi ha colpito: un sondaggio nazionale che assegna all’ipotetico Giuseppi’s-party tra il 18 e il 20 per cento. Ammesso che Giuseppe Conte abbia mantenuto in queste ultime settimane il suo altissimo gradimento da parte della popolazione italiana per avere messo la sua faccia sulla prima tragica e sconvolgente fase della pandemia. Questo 18-20  per cento verrebbe rosicchiato al Movimento ancora fedele all’Elevato e al nuovo Pd.


Questi due scenderebbero a livelli pressoché ininfluenti, mentre il nuovo partito potrebbe addirittura prendersi anche molti consensi dal fantomatico popolo dei moderati, che con Conte si trovavano bene e che speravano nel nuovo segretario del Pd, Letta, rimanendo poi delusi da alcune sue prese di posizioni di sinistra. Orrore per un del Pd!

Traslocando questi ragionamenti in territorio locale per il povero Pd massacrato dalle scelte infelici del passato anche recente (per restare nell’ambito di un linguaggio moderato) sarebbe il disastro. A dire la verità i Novissimi aspiranti leader (Romeo e D’Angelo) con queste interessantissime dispute sui valori numerici e ponderali dei tesseramenti, mentre gli operai dell’ex Ilva pretendono sacrosante decisioni anche con la partecipazione delle autorità locali, la variante Delta ci fa capire che l’autunno potrebbe non essere come quello disegnato da Salvini senza mascherinae la fine delle cassa integrazione precipita nell’angoscia tante famiglie, dimostrano con notevole sconforto del popolo della sinistra che non hanno capito la lezione. Certamente non hanno bene in testa la traduzione in italiano di “Bisogna tornare sul territorio”, cioè “Bisogna occuparsi di cose serie”.


E’ evidente che il meccanismo della democrazia interna deve essere trasparente e onesto, ma fatelo nel chiuso delle vostre cucine, davanti a un 
Santamaria ghiacciato, senza offrirlo al pubblico a cui la pandemia una cosa l’ha insegnata: la gerarchia dei valori, cioè la serietà dei problemi reali. Sarebbe triste che anche la politica finisse tra le questioni poco serie.