cronaca

Le parole dell'Arcivescovo durante il Te Deum
2 minuti e 59 secondi di lettura
 "Le vie di comunicazione, la sicurezza e la velocità sono condizione perché Genova sia raggiungibile in entrata e in uscita, perché si faccia desiderare come sede di attività, di conoscenza. Le difficoltà ci sono e bisogna far sempre più presto perché la città sia cosmopolita, bella e vivibile non solo nel fine settimana, ma anche per lavorarvi". Lo ha detto il cardinale Angelo Bagnasco nel discorso del Te Deum. Nelle sue parole appare chiaro il riferimento alle carenze infrastrutturali e ai problemi legati alla piena funzionalità delle autostrade.

"Nel cuore di Genova da sempre è scritta la via del mare, ma è anche scritta la via del nord. I forti che, sui nostri monti la circondano come una corona, devono vedere una città che si espande non tanto nello spazio che è esiguo, ma nel movimento, nelle vie di comunicazione, vie di commercio e di incontro, di scambio e di sviluppo", ha aggiunto il cardinale. Bagnasco fa anche un'altra considerazione: "La nostra regione sembra avere la media di ricchezza più alta d'Italia, una ricchezza che sempre più e meglio deve circolare per creare lavoro, occupazione, sviluppo, benessere per tutti. È un dovere morale".

Famiglia, lavoro e cultura: sono i tre temi a cui deve pensare la politica secondo il cardinale di Genova e presidente dei vescovi europei Angelo Bagnasco. "Ci auguriamo che la politica risponda alle giuste aspettative del nostro popolo: aspettative che tutti riconoscono nelle priorità del lavoro, della famiglia e della cultura. Le tre urgenze devono essere perseguite senza ritardi o distrazioni di nessun genere: quando si tratta di questioni di fondo per il bene di una Nazione, ogni interesse di parte, ogni ricerca di consenso a scapito della ragionevolezza, devono cedere il passo all'obiettivo generale. Non importa da dove provenga una proposta: se è buona tutti devono riconoscerla e condividerla, perché lo scopo non è intestarsi dei meriti, ma rispondere alle esigenze oggettive della gente", ha detto Bagnasco. "Agire diversamente è lontano dalla buona politica, lontano dall'onore che ogni politico, investito di responsabilità, deve avere come recita la Costituzione". E parlando della famiglia ha aggiunto: "uno Stato avveduto non 'sostiene' la famiglia, ma 'investe' sulla famiglia. L'istituto familiare non può appartenere a nessun dicastero: la sua centralità è talmente onnipresente che dovrebbe essere all' attenzione diretta dell'autorità di vertice. Affermare e promuovere questa centralità morale e politica è dovere della comunità cristiana e servizio allo Stato e alla società.


"Ovunque nel mondo, la faziosità, la delegittimazione come metodo, l'improvvisazione, lo scontro urlato anziché il confronto civile, l'uso degli slogan - metodo indegno della ragione -, la sudditanza ai luoghi comuni&hellipavvelenano l'aria dei Popoli" ha detto ancora il cardinale Angelo Bagnasco riferendosi agli uomini politici. Certi comportamenti, dice Bagnasco "fomentano sospetti e pregiudizi antireligiosi, razziali, xenofobi, che sarebbe grave fossero strumentalizzati da chiunque, ma sarebbe altrettanto grave non riconoscere e non condannare pubblicamente, reagendo con un ben più grande lavoro educativo. E' sempre più chiaro che la finanza è oggi troppo invasiva, che deve fare un passo indietro rispetto all'economia reale: essa è necessaria, ma oggi risponde al criterio del massimo profitto nel minor tempo possibile. Quando la finanza lega la politica a sé fino a imporre le sue dinamiche, non solo la condiziona in modo indebito, ma finisce per strangolarla. Come spesso oggi si vede nel mondo" ha concluso il cardinale Bagnasco.
TAGS