cronaca

Il Comune vuole assumere parte dei lavoratori che resteranno senza un impiego
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Il commissario straordinario alla ricostruzione del ponte Morandi e sindaco di Genova Marco Bucci è ospite questa sera di Genova nel Cuore, la trasmissione che tutti i lunedì in prima serata dà voce alla città ferita dal crollo del viadotto sul Polcevera: Bucci ha risposto alle domande della redazione, dei commercianti e dei cittadini afflitti da questa drammatica situazione.

“Ponte a dicembre 2019? E’ certamente possibile – dice Bucci - qualcuno sostiene che si possa fare anche prima. In Cina si fa anche in meno tempo, tecnicamente è possibile. L’importante è che nessuno metta i bastoni tra le ruote, che la città ci stia vicini e se vedremo che qualcosa non va nel verso giusto dovremo dirlo chiaramente. Non abbiamo ancora deciso chi lo costruirà, se un’azienda italiana o una straniera, ci stiamo lavorando.

Non ho titolo per entrare nelle decisioni di Autostrade, che ha scelto di non modificare il suo management dopo la tragedia – prosegue il commissario - io devo pensare a Genova e ai suoi problemi attuali, che non sono solo la ricostruzione del ponte ma tutte le questioni ordinarie e straordinarie legate alla viabilità e all’economia locale.

Ho ringraziato il presidente Conte, il ministro Toninelli e il viceministro Rixi per avere messo sul piatto ottocento milioni per Genova: si poteva fare di più, sempre si può, però ci sono i fondi necessari per lavorare. Il governo – spiega Marco Bucci - ha scelto la strada di mettere da parte dei fondi per potersi occupare direttamente della ricostruzione: io penso, comunque, che sia nell’interesse di Autostrade per l’Italia pagare il ponte. Mi auguro che alla fine prevalga questo senso di responsabilità da parte del concessionario stradale. Il ponte ha avuto una tale pubblicità in tutto il mondo che è diventato un simbolo della capacità degli italiani di fare fronte alle emergenze: possiamo dare la dimostrazione di essere una grande nazione, dipende da noi.

Società Autostrade ha presentato un progetto, non posso raccontarlo nel dettaglio perché devo rispettare la data limite del 26 novembre, quella entro la quale tutte le aziende interessate devono presentare la propria proposta. Non abbiamo scelto un progetto in anticipo e chiesto alle aziende di rispettarlo, abbiamo solo fissato dei paletti attorno ai quali ogni azienda potrà lavorare con i propri tecnici alla sua soluzione. Per quanto riguarda Aspi, il decreto estromette questa azienda dalla ricostruzione e non è compito del commissario mettere in discussione una decisione del governo.

Non penso alle dimissioni in caso di eventuali ‘tradimenti’ da parte del governo – continua il commissario alla ricostruzione - io lavoro per i genovesi in quanto sono il loro sindaco: se le condizioni per lavorare bene dovessero venire a mancare io lotterò con ancora più forza, non mi tirerò certo indietro.

Io sono consapevole – ammette Bucci - dei rischi connessi al mio doppio incarico, sindaco e commissario, ma cerco ogni giorno di fare del mio meglio per fare fronte ai rischi. I due subcommissari che ho scelto nella mia squadra sono persone di grande esperienza, entrambi con competenze utilissime in questa fase: anche il resto della squadra è stato costruito in base alle competenze e posso dirmi fortunato perché nelle strutture locali ci sono persone di grande qualità che possono lavorare con noi.  Nella giunta genovese ci sarà molto lavoro da fare e qualcuno dovrà prendersi in carico parte delle cose che faccio io, questo farà crescere e migliorare tutti noi, ne sono convinto.

Ho incontrato il presidente dell’anti corruzione Cantone – racconta Bucci – siamo assolutamente allineati: non ho ovviamente alcuna intenzione di inserire nel progetto aziende mafiose, ciò che ho chiesto a Cantone è di studiare un sistema che eviti perdite di tempo che non possiamo permetterci. Siamo perfettamente in accordo su questa linea.

Restano aperti tanti tavoli, come quelli dei lavoratori che hanno perso o rischiano di perdere il lavoro: il decreto prevede un ‘ombrello’ di cassa integrazione in deroga di dodici, diciotto mesi, che stiamo mettendo a punto. Speriamo di poter aggiungere qualche ulteriore mensilità, dipende dai fondi che potranno essere integrati dalla legge finanziaria. Stiamo anche pensando di assumere, nell’ambito degli organici che possiamo potenziare, una parte di quei lavoratori: cercheremo di inserire una norma che ci permetta di privilegiare quei lavoratori nei concorsi che apriremo”.