cultura

Appuntamento sabato alle 21 e domenica alle 13
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Un viaggio nella musica sinfonica di inizio Novecento: è questo il proposito del maestro Lorenzo Passerini che con la sua bacchetta condurrà l’orchestra del Teatro Carlo Felice, e il pubblico, tra le pagine musicali più belle scritte dalla cosiddetta ‘generazione dell’Ottanta’. Martucci, Respighi, Casella: un programma intenso e davvero ricco di sorprese, oltre ad essere un repertorio poco conosciuto, che renderà omaggio anche al genio di Paganini.

"Non sono pagine musicali particolarmente note ma sono straordinarie", spiega il direttore d’orchestra Lorenzo Passerini. “A fine Ottocento era dominante sulla scena l'opera lirica. Questi quei compositori che invece hanno deciso di sperimentare nel sinfonico e di recuperare quella che era una grandissima tradizione italiana. Ho scelto in questo programma di riferirmi al mondo del Neoclassicismo per cui sentiremo delle melodie del passato ma con una orchestrazione modernissima: è un concerto frizzante, divertente, italianissimo che prende spunto dalla musica italiana del passato di inizio Novecento e dedicato alla città di Genova, spero che la proposta possa piacere a chi ci ascolterà”.

E Genova con il suo teatro d’opera è proprio la protagonista di questo progetto, quello di portare a casa i concerti del teatro Carlo Felice, facendo così un regalo agli spettatori più affezionati. Appuntamento in tv o in streaming su Primocanale sabato 28 novembre alle 21 e domenica 29 alle 13. Nel dettaglio, questo secondo appuntamento dopo l’Omaggio a Beethoven (RIVEDILO QUI), prevede l’esecuzione di Mosso e Allegro vivace da “Gabrieliana” di Gian Francesco Malipiero (prima esecuzione assoluta per Genova), Gavotta op. 55 n. 2, Notturno op. 70 e Giga op. 61 n. 3 di Giuseppe Martucci, Paganiniana di Alfredo Casella e Gli uccelli di Ottorino Respighi. E a chi si appresterà per la prima volta all’ascolto, Passerini consiglia di “non avere preconcetti, ma lasciarsi guidare dalla musica”.


Ma si spera presto di vedere di nuovo il calore delle persone presenti in platea
. “La musica ha bisogno del suo pubblico: sentire il respiro dello spettatore, i colpi di tosse alla fine dei movimenti e gli applausi finali, è un qualcosa del quale noi necessitiamo”, commenta il maestro la mancanza di esibirsi dal vivo. “Però siamo contenti di fare questi streaming perché possiamo avvicinare del pubblico nuovo, che però dovrà poi tornare a teatro non appena sarà possibile”.