cultura

Il "Racconto di Genova" e la città vista e assaggiata dalle star/14
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 Era davvero George Harrison il signore che, alle due di notte di una bella notte di giugno, il 26 del 1965, faceva il bagno davanti alla spiaggia di Sori? La notizia uscì il 27 giugno sul “Corriere della Sera”. I Beatles, al secondo concerto italiano dopo Milano, scesero al Palasport che non era sold out. Tanto che gli Scarafaggi si stupirono non conoscendo ancora la freddezza così british dei genovesi di fronte alle star (allora…). Poi la mattina partirono per Roma dove Gianni Minà li attendeva all’aeroporto. Si racconta, ma forse è una mezza leggenda, che alle due di notte, mentre George sguazzava, gli altri tre Beatles se ne andarono in giro per Genova e che si fecero portare addirittura al Righi per vedere la città e il porto dall’alto.

A quel concerto non c’ero, ma due anni dopo , il 9 aprile del ’67, andai a quello dei Rolling Stones, più per sentire un mio amico delle vacanze estive nella Pineta di Arenzano che faceva parte del gruppo degli Stormy Six che si esibiva prima dei ragazzi londinesi. Non fecero né bagni notturni, né giri turistici.

Come non li fece il 2 febbraio del 1959 il diciassettenne Paul Anka, diventato una star con Daiana e Crazy love. Anzi, di fonte a una massa ululante di quattordicenni che riempivano il teatro Margherita, presentato dal serioso Silvio Noto, il grassottello giovanotto canadese fu avaro. Raccontava “Il Secolo XIX” di quel giorno che non si sprecò per nulla e “trascorsa una ventina di minuti in scena” tagliò la corda ”insensibile alle più disperate invocazioni”.

Andò peggio ai fans del Reuccio della canzone l’11 febbraio del 1957. I soci del Cacv, il club amici di Claudio Villa attese invano l’arrivo del mago dell’acuto all’inaugurazione della sede sampierdarenese del club. E pensare che il circolo era ospitato all’interno dei locali della “Pietro Chiesa” dove l’unico ritratto appeso ai muri della storica associazione era quello di Carlo Marx.

Fu molto più generoso Frank Sinatra che, il 24 giugno del 1987, dopo l’ultimo concerto a Genova
, città che amava molto (si dichiarava anche tifoso genoano…) perché la sua mamma era nata a Lumarzo, sostò a mangiare il pesto e le trofie da “Zeffirino”. Ci era stato nell’agosto di tre anni prima con la moglie Barbara e alcuni amici tra i quali la figlia di Roger Moore. E era nata una vera amicizia. Si erano conosciuti vent’anni prima al Madison Square Garden durante l’incontro di pugilato tra Benvenuti e Griffith. Il patron Luciano gli aveva dedicato i “paffutelli alla Frank” con crema al basilico.

Una bistecca, una buona pastasciutta su tavolacci di legno per Ernest Hemingway. Racconta bene la brevissima avventura lo storico Michele Salucci. Era un giorno di pioggia nel 1922. Il celebre inviato-scrittore viaggiava in auto in mezzo a pozzanghere e fango. “Ci fermammo a mangiare a Sestri Ponente.” Descrive la trattoria: senza riscaldamento tanto che dovettero tenere il cappotto addosso. “La pasta asciutta era buona; il vino sapeva d’aceto e lo allungammo con l’acqua. Dopo il cameriere portò una bistecca con patate fritte”.


Evidentemente allora sul vino ci doveva essere qualche problema, tanto che anche Hans Barth, celebre scrittore e giornalista tedesco che la Treccani così definisce “piacevole causeur, amabilmente epicureo, buongustaio nato a cui era cara ogni buona mensa non meno che ogni ornato e ameno conversare, peregrinò giulivamente per le città e i borghi d'Italia, raccogliendo ricordi e bevendo un sorso a ogni insegna, e, a consumata esperienza, ne trasse un ghiotto libro che, preceduto da una prefazione di Gabriele D'Annunzio, subito diventò famoso: Osteria, Guida spirituale delle osterie italiane da Venezia a Capri (Roma 1910; 2ª ed., Firenze 1922), diede questo telegrafico giudizio: “Genova è chiamata la Superba. Tutti gli uomini superbi hanno un cattivo cuore, tutte le città superbe hanno un cattivo vino”. Generoso….

Fortuna che ci salvò Paul Valery: “Cucine fragranti, sono torte gigantesche, farine di ceci, mescolanze, sardine all’olio, uova sode racchiuse nella pasta, torte di spinaci, fritture”. Merci beaucoup, Paul….