salute e medicina

Fondamentale arrivare in ospedale entro 4 ore
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 Come ogni anno parte a ottobre la campagna di informazione e sensibilizzazione per combattere l'ictus, voluta e organizzata da A.LI.Ce, l'associazione per la lotta all'ictus cerebrale. La campagna parte anche in Liguria attraverso una serie di eventi e materiale informativo per ricordare a tutti quanto sia importante 'fare presto' davanti ai sintomi così come sia fondamentale arrivare celermente in ospedale per la terapia. L'acronimo dei sintomi è proprio quello della parola PRESTO, come racconta a Primocanale Massimo Del Sette, direttore della neurologia del San Martino di Genova e presidente di A.LI.Ce. Liguria.


"P.R.E.S.T.O. è un acronimo coniato per ricordare alle persone che quando si ha un evento cerebrovascolare, un ictus, bisogna fare presto perché le terapie sono tanto più efficaci quanto presto si interviene. Il tempo massimo è di 4 ore e mezza in presenza di un ictus ischemico per fare la terapia con farmaci endovena e 6 ore per fare una trombectomia, la rimozione fisica del trombo in arteria. Prima si interviene e meglio è: occorre riconsocere i sintomi e chiamare i soccorsi, 118 e 112, per essere condotti presso gli ospedali che fanno questa terapia", spiega il neurologo.

Ma quali sono i sintomi da riconoscere? P sta per perdere forza, avere un braccio o una gamba più debole (una paresi); R sta per riduzione della vista, ad esempio vedere doppio o perdere la vista completamente da un occhio; E sta per esprimersi perché la difficoltà nel parlare sia nell'esprimersi sia nel comprendere quel che ci viene detto spesso è un sintomo di ictus; S per sorridere perché il sorriso davanti a un altro o davanti a uno specchio può consentire di evidenziare il sintomo della bocca storta, infatti un lato della bocca abbassata è sintomo che può essere espressione di un ictus; T per il tempo che deve essere rapido; O per ricordare che la sede dove vengono effettuate le terapie è l'ospedale.