cronaca

Convocazione del governatore per lunedì pomeriggio
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A Campomorone decine di famiglie sono rimaste senza corrente per oltre 24 ore. A Comago, confine tra il comune di Genova e Sant'Olcese, interi rioni non hanno avuto elettricità per più giorni. A Ronco Scrivia, identica sorte in diverse frazioni. Attraverso le vallate del genovesato, poi, ulteriori problemi sulle altre utenze, compresi gas e telefonia, anche se la parte più rilevante dei disagi resta legata alle attività di Enel.

Se la situazione vissuta dai comuni dell'entroterra viene descritta nei commenti di primocanale.it, con grande lucidità, da uno dei più giovani sindaci della Liguria, espressione di una lista civica slegata dai partiti, come Armando Sanna da Sant'Olcese, il coro è unanime: "Nessuna polemica politica, qui va ripensato l'intero sistema" dichiarano i sindaci da destra a sinistra lungo l'appennino ligure (vedi video sotto). In prima fila, davanti alle emergenze, ci sono finiti uomini e donne con indennità da mille euro e talvolta lasciate pure in cassa senza un minimo apporto dello Stato.

Oltre all'amarezza manifestata ai microfoni di Primocanale dai sindaci di Masone e Mele: "Così non si può andare avanti", da Torrglia giunge l'ulteriore chiosa del primo cittadino Maurizio Beltrami: "Gas, luce, telefonia? Se non conosci qualcuno dei lavoratori di zona sei finito. Ti salvi soltanto con i rapporti personali".

Sindaci in trincea come chi amministra Valbrevenna, 700 anime e decine di chilometri di strade comunali. Riferimento a Michele Brassesco, una figura da sempre orientata verso il centro destra ma soprattutto al pragmatistico paesano: "Se non serviamo allora ci chiudano, ma non ci strozzino. Non abbiamo soldi, mezzi e la responsabilità penale è solo nostra".

Sindaci che usano enorme rispetto davanti ai disastri della costa e rilanciano: "Noi non vogliamo soldi, non abbiamo subito danni paragonabili a Rapallo o Portofino. Pretendiamo però attenzione. Inaccettabile non sapere con chi parlare, fuori dal mondo tenere strade statali o provinciali chiuse per giorni. Inconcepibile non dare risposte alla nostra gente. Se tra 20 giorni ci sarà una nuova gelata, saremo nuovamente soli dovendo decidere in piena notte, sotto la nostra responsabilità, se all'indomani aprire o no le scuole".

Intanto, il presidente della Regione, Giovanni Toti, ha convocato tutti gli amministratori della città metropolitana genovese per lunedì pomeriggio alle 17.