Centinaia di persone si sono radunate davanti alla Prefettura di Genova, aderendo all'iniziativa per dire NO all'accordo tra Stato e Autostrade che porterà nelle tasche degli azionisti di Atlantia una cifra superiore ai 9 miliardi.
E' una protesta condivisa dai familiari delle vittime del crollo di ponte Morandi che dopo i proclami sulla revoca vedono invece dallo Stato italiano prendere una decisione diversa.
Il promotore della manifestazione Mattia Crucioli, senatore di "L'alternativa c'è", ha illustrato il documento con il quale si chiede al Governo di non sottoscrivere l'accordo tra lo Stato e Autostrade per il passaggio delle quote di Aspi al consorzio di Cassa Depositi e Prestiti. Il documento è stato consegnato in Prefettura da una delegazione ricordando che il Ministero dei Trasporti può bloccare quell'accordo.
Lo stesso Crucioli ha ringraziato per l'impegno nella battaglia Egle Possetti e il comitato delle vittime del Morandi. E poi l'editore di Primocanale e senatore membro della Commissione Trasporti XVII Legislatura Maurizio Rossi per il sostegno alla manifestazione.
Lo stesso Maurizio Rossi ha ricordato: "Come senatore dal 2015 ho iniziato a fare interrogazioni sulle Autostrade liguri fuori dalle normative di sicurezza, sul Ponte Morandi, sulle gallerie e sulla mancanza di sicurezza" ha detto Rossi davanti alla Prefettura.
"Voglio ricordare prima di tutto le vittime del crollo del Ponte Morandi. Ma ci sono state altre vittime, quelle legate agli incidenti provocati dagli incidenti legati agli scambi di carreggiata, ai cantieri che si sono moltiplicati per i lavori non fatti per anni".
"Questo terribile accordo - ha aggiunto Rossi - non è passato dal Parlamento o dal Governo. E' un accordo fatto sopra la testa dei cittadini, tra CDP e Autostrade. Ma se il Ministero delle Infrastrutture non firma la transazione tombale ad Autostrade, che cancellerebbe richieste di risarcimento passate, presenti e future, il contratto sarebbe annullato".
Numerosi i familiardi delle vittime del Morandi: Egle Possetti, presidente del comitato, ha lanciato un appello ai politici presenti: "So che sono presenti alcuni componenti di partito e mi fa piacere che siano presenti e all'ascolto. Questa è una manifestazione di cittadini che cercano di influenzare i propri governanti; siamo qui per dire che questo contratto non s’ha da fare. "E' l'ennesima beffa, dal 15 agosto del 2018 dovevano sospendere la concessione ad Autostrade. Ci si doveva mettere a un tavolo prima e prendere decisioni serie".
"Io e la mia famiglia siamo soli da tre anni - ha detto Giuseppe Matti Altadonna, padre di Luigi, vittima del crollo - Hanno fatto tante promesse, ora vogliamo i fatti. La ferita non si cura, ma con queste prese in giro sanguina ancora di più. La piazza piena? I cittadini e la giustizia sono gli unici a darci fiducia".
Alla base dell'iniziativa la richiesta diretta allo Stato italiano "che venga interrotta la trattativa per l'acquisizione onerosa delle quote di Autostrade per l'Italia da parte dello Stato e venga invece riavviato il procedimento di caducazione della concessione autostradale per le gravi inadempienze che hanno provocato la tragedia del Ponte Morandi nonché l'isolamento della Liguria con i relativi danni economici e i continui disagi per i cittadini".
Alla manifestazione hanno partecipato migliaia di cittadini, rappresentanti di diverse associazioni e comitati e, a titolo personale, alcuni politici liguri e non, tra cui Armando Sanna, Vicepresidente del Consiglio Regionale, il consigliere Ferruccio Sansa, I parlamentari Malan, Morra e Trano.
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I genovesi aderiscono in massa alla manifestazione contro i miliardi dello Stato ad Autostrade
Grande adesione dei cittadini per dire no all'accordo
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