cronaca

I sindacati: "Le aziende facciano lavorare il personale in sede"
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Mille pasti serviti al giorno prima dell’emergenza Covid, 250 oggi, con un calo del 75 per cento. Trenta lavoratori occupati in mensa prima del Covid, 10 a turnazione e con orario ridotto oggi, con la cassintegrazione che peraltro il Governo paga a singhiozzo e con ritardi spaventosi: ora si sta ancora liquidando maggio e giugno. Sono i numeri che disegnano la pesante crisi che sta vivendo la realtà che serve i pasti al Great Campus degli Erzelli: 2000 lavoratori per 19 aziende tra cui colossi come Ericsson e Siemens, che oggi oscillano tra l’80 e il 100 per cento di homeworking, lavoro da casa, consentito e incentivato dalle norme anti Covid.

Il posteggio è lontano dall’essere pieno, come un tempo, sia di auto che di moto. Pochissimi gli impiegati che in pausa pranzo passeggiano nella enorme distesa di cemento oggi assolata, e nel prato del parco urbano popolato da qualche nonno coi nipoti, entusiasti di correre, giocare a calcio, andare in monopattino negli spazi immensi. Qualcuno prende il sole in costume come al mare. Nell’Olimpo genovese che oggi pare cattedrale nel deserto.

"Prima tenevamo aperto dalle 11.45 alle 14.15 - spiega sconsolato Paolo Cucca, responsabile della mensa gestita da Alpi San Marco, azienda veneta - ma oggi facciamo dalle 11.45 alle 13, poi se arriva qualcuno dopo non lo mandiamo via. Il problema è che non vediamo futuro, almeno fino all’inizio del prossimo anno quando speriamo che tornino gli impiegati negli uffici". Stesso discorso per la mensa gestita per Esaote a Multedo: "Prima circa 80 pasti al giorno, oggi la metà. Prima 2 lavoratori, oggi uno".

"Bisogna che le aziende rifacciano lavorare il personale in sede e non più in casa, anche per risollevare l’indotto come le mense appunto - è la voce di Viviana Correddu e Simona Nieddu, della Filcams Cgil - perché se all’inizio l’home working poteva essere una soluzione, ora bisogna evitare che diventi strutturale, visto che molti lavoratori peraltro non vogliono lavorare da casa. Le mense sono un problema non solo agli Erzelli, ma anche in altre grandi realtà aziendali come il Rina o il Wtc, e nelle scuole, dove rischiano in alcuni casi di non partire. C’è un serissimo problema di reddito per centinaia di lavoratori. Le imprese e il Governo devono capirlo e intervenire".