salute e medicina

Parla il direttore del pronto soccorso dell'ospedale San Martino di Genova
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"C'è ancora troppo disinvoltura in giro, vedo troppa gente che affronta il problema in modo superficiale, qui (in ospedale ndr) ci sono 400 persone ricoverate per Covid. Bisogna capire che al di là dei colori è il cittadino che deve avere senso civico. Invece vedo ancora tanti assembramenti". Angelo Gratarola, direttore del pronto soccorso dell'ospedale San Martino di Genova lancia un appello diretto a tutti.

I numeri anche in Liguria parlano di un costante aumento degli ospedalizzati e il personale medico inizia a faticare a gestire tutto. Al pronto soccorso del prinicpale nosocomio cittadino. Oltre 1400 le persone che si trovano in ospedale in Liguria, superato il numero raggiunto durante la scorsa primavera. Nel frattempo le strutture sanitarie si sono preparate alla seconda ondata,

Una settimana difficile quella passata con le tante corse avanti e indietro delle ambulanze e i pronto soccorso sottoposti a un grande sforzo per gestire tutta la situazione. "Da martedì scorso c'è stata una costante alta pressione sui nostri pronto soccorso, un numero elevato di interventi ma stabile durante gli ultimi giorni. Anche il numero dei ricoverati in terapia intensiva è cresciuto ma siamo ancora distanti dai numeri registrati a marzo. Le riviere al momento sono scariche" spiega ancora Gratarola.

Ancora una volta l'appello è diretto a tutti, rispettare le misure che sono diventate il mantra di questi mesi: distanzia,mento, mascherine ben indossate e lavaggio frequente delle mani. "La situazione è critica qui come nel resto del Paese" spiega il direttore del pronto soccorso. A preoccupare oltre ai posti letto e l'incremento dei casi anche la situazione del personale sanitario impegnato in prima linea nella lotta al Covid. I numeri dicono che al San Martino ci sono 156 tra medici, infermieri e altro personale assente causa Covid, circa 300 operatori contagiati nel corso della seconda ondata con solo la metà rientrata al lavoro.

Il capitolo assunti, come spiegato da Giovanni Ucci, direttore generale dell’ospedale Policlinico San Martino, dice che 180 infermieri sono stati già assunti o in fase di inserimento, poi ci sono  35 anestesisti di cui 6 al Villa Scassi e gli altri al San Martino, assunti anche 7 infettivologi di cui uno destinato al Villa Scassi di Sampierdarena, più altri cinque medici internisti al San Martino per un totale di circa 50 medici neo assunti. Personale chiamato ad affrontare la seconda ondata della pandemia a cui si aggiunge tutto quello degli altri reparti che è stato dirottato nella cura del Covid. Uno sforzo massimo per portare cure e attenzioni a tutti.