cronaca

E' successo questa mattina, a segnalare l'evento sono stati i suoi compagni di cella
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 Un italiano di 46 anni detenuto nel carcere di Marassi si è tolto la vita impiccandosi nella sua cella verso le 9.30, a dare l'allarme sono stati i suoi compagni. L'uomo si trovava nella seconda sezione del carcere, dove convivono più di 200 detenuti.


Le motivazioni del drammatico gesto sono ancora sconosciute ma Michele Lorenzo, segretario regionale del Sappe ha voluto sottolineare la situazione critica delle carceri liguri: "Gli eventi critici sono ormai all'ordine del giorno, c'è una totale assenza delle istituzioni. Ogni giorno abbiamo situazione esplosive, senza enfatizzare: sto fotografando la situazione delle carceri da La Spezia a Sanremo. C'è carenza di personale, la polizia penitenziaria è al limite. Abbiamo quasi cento agenti che sono stati chiamati fuori regione ma a noi servono."


Il problema del sovraffollamento non è da sottovalutare, infatti il carcere di Marassi ospiterebbe circa 660 persone quando la capacità massima sarebbe di 540
: "Il personale dovrebbe controllare e gestire le situazioni pericolose ma non può, perchè ci sono troppi detenuti e pochi agenti. Purtroppo in Liguria è un problema grave e pesante. La situazione è raccapricciante." Ha detto il segretario regionale a Primocanale.


Secondo Michele Lorenzo il problema dei suicidi è solo che aumentato nell'ultimo anno e questo è collegato alla presenza di così tanti detenuti di diversa tipologia tutti tenuti nelle stesse 'sezioni': "A noi non spaventa la gestione numerica dei detenuti, ci spaventa la presenza, anzi la convivenza di diverse tipologie di persone: dallo psichiatrico al tossicodipendente tutti nello stesso luogo.. chiaramente la variegata presenza di detenuti aumenta la pericolosità per ognuno di loro."