cronaca

L'allarme dell'urbanista Gastaldi: "Siamo scesi a 554 mila residenti, e per fortuna ci sono gli stranieri"
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Una città che non attrae più, anzi, da cui si scappa. Genova è sempre più piccola: se oltre cinquant'anni fa sognava toccando la quota di oltre ottocentomila residenti, oggi rischia di diventare una cittadina visto che solo nei primi cinque mesi del 2021 ha perso 4 mila e 100 abitanti e si è attestata a 554 mila residenti. Non solo: da Genova ora si scappa, vanno via gli stranieri e pure i giovani, gli ecuadoriani ad esempio tornano a casa, grazie ad incentivi ad hoc.

La spietata fotografia arriva dai dati dell'Istat e viene sottolineata a Primocanale da Francesco Gastaldi, architetto da sempre attento alla demografia, genovese insegnante all'Università di Venezia, un professore molto social che è anche una sorta di grillo parlante che a turno con le sue analisi fa arrabbiare tutti i politici, a destra e a sinistra.

"Senza l'apporto degli stranieri, quasi gli unici che fanno figli e gli unici che ancora accettano alcuni lavori, vedi i badanti, le colf, i muratori, il quadro sarebbe ancora più cupo" assicura Gastaldi.

Una popolazione in calo che in un futuro, che si spera ancora lontano, potrebbe trasformare molte zone della città in lande abbandonate, occupate solo da emarginati e sbandati, con i cittadini ufficiali invece relegati in pochi spicchi di città, chiusi come in un fortino, scene che riportano alla mente il film 1997 Fuga da New York.
Tante le abitazioni a Genova, anche interi palazzi, vuote da decenni e in abbandono.

"Ci sono già periferie dimenticate e vuote come la parte della Valpolcevera intorno all'ex fabbrica Miralanza..." avverte Gastaldi.