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Prima sono arrivati con alcuni sacchi di juta con disegnato il simbolo dell'euro per sbeffeggiare i militanti del Carroccio circa la restituzione dei 49 milioni di euro che la Lega deve allo Stato dopo le condanne giudiziarie. Poi la situazione è degenerata finendo a insulti e sputi.



E' successo questa mattina in Largo Boccardo a Genova, dove era stato organizzato uno dei tanti banchetti della Lega per raccogliere firme a sostegno del vicepremier Matteo Salvini. Secondo le prime testimonianze i contestatori, due persone, hanno prima preso a sputi i leghisti e poi strappato una bandiera del Carroccio per gettarla nel torrente. Infine se ne sono andati. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e la Digos che indagano per risalire agli autori.







Immediata è arrivata la condanna del vicemninistro Rixi:
"I nostri militanti
hanno dimostrato lucidità e sangue freddo senza cadere nelle provocazioni di questi soliti idioti, vigliacchi e violenti che vorrebbero imbavagliare la democrazia a suon di insulti e sputi. Purtroppo l'episodio di oggi a Genova segue quelli di Torino e Taranto di ieri, ma se ne facciano una ragione i cosiddetti antagonisti: la gente è con noi. In queste ore sono centinaia le persone che stanno firmando ai nostri gazebo in Liguria, nonostante il maltempo, e migliaia le sottoscrizioni per Salvini arrivate online". 


"Di fronte a ogni forma di violenza il Partito democratico dice no. Condanniamo con fermezza l'aggressione ai danni di alcuni militanti della Lega avvenuta questa mattina al presidio del Carroccio a Molassana ad opera di un gruppo di violenti". Lo dice in una nota il Pd genovese commentando l'aggressione al gazebo. "Non condividiamo le politiche del ministro degli Interni Matteo Salvini, lavoriamo ogni giorno nelle istituzioni e tra i cittadini per costruire e promuovere una politica alternativa a quella della Lega e del centrodestra - dice il Pd -. Lo facciamo senza risparmiarci nelle critiche e nei confronti anche aspri, ma non possiamo accettare che questo confronto trascenda nell'insulto e nella sopraffazione. Siamo il Pd, crediamo nei valori della nostra Costituzione che sono alla base della nostra democrazia. Ogni tentativo di uscire dai confini del confronto democratico ci trova fermi nella condanna".