cronaca

Le tappe della diretta fra Quarto Alto, la spiaggia di Sturla, Boccadasse finalmente vuoto e il casello di Arenzano
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Il viaggio nella Pasqua in zona rossa di Primocanale parte dalla cronaca, da via dei Ciclamini, a Quarto Alto, dove la sera prima è andato in fiamme un rudere nascosto nelle campagne, di proprietà, come trapelerà, di una persona detenuta a Marassi.
Le fiamme sarebbero partite da un fulmine, ma non si esclude che possano essere divampate da un fuoco accesso da disperato che occupava il casolare e poi fuggito: lì incontriamo i pompieri che hanno lavorato senza sosta sino all'alba per essere sicuri che sotto le macerie non ci fossero persone.

Le squadre dei vigili del fuoco per raggiungere il rudere hanno dovuto allungare tubi per ben 400 metri fra i sentieri del monte, una faticaccia.  

La telecamera di Primocanale di Jacopo Guastamacchia percorre il reticolato di tubi rossi fra sentieri pieni di fango e scoscesi. Al ritorno in strada dove ci sono i mezzi dei pompieri e pure una volante della polizia una ragazza che fa footing si avvicina e fa un gesto che non ti aspetti: ringrazia i pompieri, "ho visto il lavoro che avete fatto, siete stati bravi, grazie" dice riprendendo poi a camminare verso valle.

La spiaggia di Sturla

Poco più a valle ecco i campi di calcio in sintetico di Quarto  Alto: fa impressione vederli vuoti e senza il vociare dei ragazzi che giocano e le urla di genitori e di nonni a tifare.
Scendiamo lungo la costa proibita dalla zona rossa: tappa sullo spiaggione di Sturla con posteggio nel budello di via del Tritone, mai così dimesso.

Lì incontriamo l'atletico Valter, 19 anni, in tuta, a fare ginnastica: è sudato e racconta che è uno studente, abita poco lontano e il pranzo di Pasqua quest'anno sarà triste perchè lo farà solo con la mamma, una mamma giovanissima, appena quarantenne, come svela lui parlando di Covid e vaccini. 

Boccadasse

Sono le dieci e mezzo: le strade di Sturla sono semivuote, altra tappa obbligata è Boccadasse, la cartolina di Genova e per alcuni la cartina tornasole dei contagi che arriveranno.

Le foto degli assembramenti sono alle spalle: oggi, ed è quasi mezzogiorno, la spiaggetta è vuota e la piazzetta popolata solo da abitanti della zona, come il senatore Sandro Biasotti, il predecessore di Toti in Regione, che è in compagnia della moglie e ammette di non essere riuscito a entrare in chiesa per la messa di Pasqua perchè c'era il numero chiuso, svelando poi che per colpa della zona rossa dovrà rinunciare al pranzo con i tre figli.

A pochi metri a godersi il sole sul muretto della piazzetta c'è una donna, un tecnico che lavora nei laboratori del policlinico San Martino dove si processano i tamponi dei malati covid.
Dice che la zona rossa è giustificata dal numero dei contagi ancora alti e svela che alcuni colleghi del San Martino non si sono ancora vaccinati perchè vogliono pensarci meglio.
Il marito, che lavora nella camera iperbarica del San Martino, la osserva da lontano perché intimorito dalla telecamera, ma lancia un sorriso all'indirizzo del cronista e dell'operatore.
Sulla piazzetta ci sono due volontari della protezione civile che fanno capire che è meglio evitare gli assembramenti. Poco più in là ecco i carabinieri, anche loro in servizio anti covid.
Il passeggio di Corso Italia è irriconoscibile: con un sole così in una giornata di festa dovrebbe brulicare di persone, oggi invece i passanti sono rari. C'è quasi solo la gente del posto, come prescrive il Dpcm.

Sulla A10 vuota

Poi si va verso la sopraelevata Aldo Moro e da lì in autostrada, vuota: la A10 e ponte San Giorgio sono tutti nostri, il traffico è inesistente. E non ci sono mezzi pesanti, non certo un particolare.

Arenzano

Si arriva alla meta di Arenzano in venti minuti: al casello autostrada incrociamo le pattuglie della Polstrada che stanno effettuando un posto di controllo: ecco il marito separato che si riunisce con la moglie solo per la Pasqua, uno ha casa a Genova, l'altro ad Arenzano. Tutto regolare o forse no.  L'uomo sbuffa, Il Dpcm non chiarisce.
Gli agenti gli fanno firmare l'autocertificazione, e via circolare, è quasi l'una, il pranzo di Pasqua, anche se per pochi intimi, non può aspettare.

Ma se la diretta si chiude alle 13, la cronaca va avanti.

L'esperto avvocato penalista Mario Iavicoli il giorno prima aveva ricordato al cronista i tanti omicidi di Pasqua avvenuti in passato a Genova e dintorni.

Il giallo della Marina di Sestri

Una frase che torna in mente a metà pomeriggio quando una donna viene avvistata senza vita galleggiare nel mare fra le barche e gli yacht della Marina Sestri di Sestri Ponente. 

E' una quarantenne del Sud Africa. Morta ammazzata, suicidio o disgrazia, non si sa. il giallo dura lo spazio di poche ore, il tempo necessario agli agenti della Polizia di Frontiera di visionare le immagini delle telecamere di sicurezza della Marina: dai fotogrammi si vede la donna perdere l'equilibrio e finire in acqua, forse in seguito ad un malore.

Il giallo si scioglie e rimane una disgrazia, come essere in zona rossa.
La pizzeria e i bar della Marina sono chiusi. Il sushi ristorante invece è aperto in modalità d'asporto. Davanti c'è una fila di corrieri in scooter. giovani e meno giovani, tutti in attesa di prendere gli ordini dei genovesi chiusi in casa, prigionieri della Pasqua in zona rossa.