politica

L'invettiva
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Una città maltenuta, degradata, sporca, insicura? Certo, ma sopratutto una città immobile: così appare in questi anni difficili. Immobile, splendente nella sua bellezza scenografica e storica dei Rolli stracelebrati, dei palazzi magnificenti a venti metri dal putridume dei caruggi abbandonati e chiusi, a qualche chilometro dalle periferie in disastro franoso.

Immobile. perchè così è una città con le stazioni ferroviarie Brignole e Principe da un decennio un cantiere senza fine, il cui ospedale principale è aperto da una voragine di scavo senza soluzione, nella quale ogni progetto muore in decenni di bla, bla, o debat public che dir si voglia: la moschea, il nuovo stadio, la metropolitana lumaca, la maledetta gronda, il Lido, il water front, il Blu Print, l'Hennebique, Erzelli, l'interramento del Duca degli Abruzzi, il biodigestore, l'inceneritore......

L'immobilità struggente, tra indecisione, bellezza e rumenta di Scarpino incombente, spiega bene i buchi nelle strade, i marciapiedi a pezzi, i cumuli di spazzatura, i parchi abbandonati, Acquasola, Nervi, Villetta di Negro, il decoro infranto della dignità urbana un po' dapertutto...

Colpevole il sindaco di oggi, Marco Doria, i cui antenati viaggiavano con i galeoni carichi d'oro, lui senza fondi, prigioniero del patto di stabilità come secoli fa sarebbe stato su uno sciabecco turco?

Sono colpevoli tutti, siete colpevoli tutti, se la città non si riscatta. Genovesi, mercanti dal naso fino, commercianti, costruttori dei palazzi più segreti e più sfolgoranti, artigiani dalle mani d'oro, inventori e scopritori, armatori, burocrati cagadubbi che fermate tutto: non vi frega più niente di come si è ridotta la Superba?

Non sono solo le singole imprese che contano, il business privato, il proprio commercio, la bottega nuova nei caruggi, quel palazzo da favola ricostruito a Albaro, il proprio perbenismo di grand commis o travet inattaccabile: conta la comune coscienza civile cittadina, abbandonata a terra come le deiezioni canine.

Siete incapaci di fare squadra, di scegliere leader pronti a imporsi subito, che la città sfarina adesso. Altro che traghettatori e rinnovamenti a passo doble, successioni decennali. Genova è immobile, degrada e si insozza, è malsicura, mentre voi state a guardare e annegate in quei bla bla.