cronaca

I racconti di Maria e Rosa, sorelle di Quezzi, con la A12 fra le abitazioni
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Maria è rimasta, Rosa è subito scappata via. Erano gli anni '60. Due sorelle pensionate di Quezzi all'arrivo dei viadotti della A12 e del rumore assordante del traffico fra le loro case, in via Fontanarossa, allora reagirono in modo diverso: la prima è rimasta, l'altra invece è subito fuggita, si è trasferita più a monte, in via degli Oleandri, dove l'autostrada si vede da lontano e i rumori sono solo dei lontani "tum tum".

Poi le condizioni di vita di chi abita le case vicino all'autostrada sono migliorate grazie ai pannelli fonoassorbenti che attutiscono i decibel. Da qualche settimana però la vita di Maria è tornata ad essere un inferno: le barriere anti rumore vengono via smantellate perché la guardia di finanza indagando sulla tragedia di Ponte Morandi ha scoperto che erano pericolose.

"Io ho smog nelle pentole" racconta la signora Maria, che ha 85 anni e di cognome fa Pelle, origini calabresi, guardando la sua finestra affacciata sull'asfalto della A12.

"Il rumore forte e continuo delle auto ti impedisce di parlare, ora possiamo chiudere le finestre ma adesso sta arrivando la bella stagione e con il caldo come faremo a tenere chiuse le finestre?".

Del problema del rumore della A12 fra le case di Quezzi si sta occupando Massimo Ferrante, presidente molto popolare del Municipio della Valbisagno: "Ho chiesto a autostrade, senza ricevere risposta, di fornirci il cronoprogramma dei lavori, dunque non sappiamo niente sui tempi in cui saranno saranno installati i nuovi pannelli, è questa incertezza che fa arrabbiare i cittadini".