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Thiago Motta si è presentato con personalità. Buon segno anche se minimo per un Genoa che non ha piu’ certezze e che se si volta indietro trema di brutto, visto che in un anno solare ha fatto la miseria di 30 punti. L’italo brasiliano pero’ è stato chiaro: “Dobbiamo guardare avanti, il passato non conta piu’”.


L’idea di gioca lui ce l’ha, un 4-3-3 che farà il suo esordio sabato sera col Brescia a caccia di una vittoria che manca da quasi due mesi, in casa con la Fiorentina. Rottura netta con la gestione Andreazzoli e anche la conferenza stampa con Thiago ha avuto un passo diverso. Il nuovo tecnico ha coraggio, forse piu’ del presidente Preziosi che lo ha scelto nel nome della “o va o la spacca” in mezzo ad alternative comunque fragili dopo il no reiterato di Gattuso. La missione dell’ex centrocampista rossoblu’ ora allenatore non è semplice a cominciare dal rilancio di alcuni giocatori da cui ci si aspettava molto e che ora paionoi neppure piu’ tanto convinti di essere arrivati qui: per esempio Schone.

E Thiago Motta al danese ha mandato un messaggio chiaro: “Punto su di lui”, come a Criscito. Ma c’è anche Zapata da recuperare e Kouame da ricaricare perché dopo un buon avvio si è scaricato. E poi Gumus, si puo’ riscoprire? Alla domanda del tipo di accoglienza che si aspetta dai tifosi al Ferraris è piaciuto perché ha detto: “Non importa di cosa faranno con me, quello che conta è che aiutino i giocatori e non ho dubbi che accadrà”. Insomma il gruppo, la squadra che a sua volta “dovrà dare il cento per cento per questa maglia”. Preziosi si gioca tutto, lui parecchio in una carriera che deve ancora iniziare e lo fa qui nel Genoa che lo rilancio’ da calciatore, ma lui ha sensazioni positive e questo basta per fare reset e dare una scossa forte ad un Genoa troppo brutto per essere vero.
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