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Tornano allo stadio i cinque tifosi colpiti da Daspo per Genoa-Siena
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L'appuntamento è alle 12.30 di domenica 30 aprile in piazza Alimonda. Il tifo rossoblù risponderà con un festoso corteo "sciarpe, bandiere, colori e amore" alle recenti notizie di sospette presenze malavitose tra gli ultras, di cui la Procura ha riferito alla Commissione Antimafia. Sintomo, come si legge in una nota diffusa a firma 'Gradinata Nord', di una "caccia alle streghe contro il movimento ultras". Manifestazione in città che precederà Genoa-Chievo, gara in gran parte decisiva per il campionato del Grifone.

I tifosi respingono al mittente accuse che definiscono "fantasiose" e "totalmente false", che nascerebbero "dal fallimento delle politiche repressive all'interno degli stadi". Si legge ancora nel comunicato: "Chi oggi attacca la tifoseria del Genoa, la sua Gradinata, ha un progetto chiaro che è quello di svuotare gli stadi". La Gradinata Nord "è animata esclusivamente dall’amore e dalla passione per i colori del Genoa e da null’altro".

La nota interviene anche sugli episodi di Genoa-Siena,
finiti nel mirino della magistratura: un "gesto romantico e pacifico di passione verso una maglia, che ancora oggi viene spesso utilizzato tanto scientemente quanto inappropriatamente come apertura di servizi televisivi e giornalistici che coinvolgano il mondo delle tifoserie per evidenziarne aspetti negativi". Furono cinque i tifosi colpiti da Daspo: torneranno proprio domenica allo stadio festeggiati dagli ultras in corteo.

Le ultime righe sono dedicate a Pietro Bottino, pluripregiudicato morto domenica in un incidente stradale mentre fuggiva dalla residenza protetta cui era stato assegnato: "Vogliamo salutare e ricordare con affetto il nostro Pietro, un grande guerriero Genoano che domenica scorsa ha perso la vita in un tragico incidente e che resterà per sempre in una leggendaria storia, che niente e nessuno potrà mai infangare".