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"Situazione più tranquilla sul fronte doriano"
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L'audizione del procuratore di Genova, Francesco Cozzi, ha "confermato una nutrita presenza di pregiudicati ed esponenti della malavita nel tifo organizzato del Genoa calcio".

Lo ha detto Marco Di Lello, coordinatore del Comitato "mafia e sport" e segretario della Commissione parlamentare Antimafia, al termine dell'audizione del magistrato. "Le modalità di comportamento - ha spiegato - si avvicinano molto a quelle delle organizzazioni di tipo mafioso. Abbiamo anche ricevuto conferma di "rapporti promiscui" dei tifosi pregiudicati "con i calciatori, spesso mediati dalla società".

Il Genoa "in questo caso non appare del tutto estraneo a quel che accade. La situazione è più tranquilla sul fronte doriano, seppur non idilliaca". "Il quadro è sempre lo stesso e si conferma la bontà della nostra indagine", ha concluso Di Lello.

 Sui social i tifosi appaiono divisi tra chi si sente nel mirino, e si ritiene offeso, e chi invece considera l'intervento del procuratore l'occasione per "fare pulizia". Tra il Genoa ed una frangia dei suoi tifosi i rapporti però sono burrascosi da anni. Proprio in questi giorni sono scaduti i Daspo comminati dopo Genoa-Siena dell'aprile 2012 quando la parte più calda della tifoseria fece sospendere la partita invitando i giocatori a togliersi le magliette. Tra i fomentatori c'erano dei pregiudicati. Appena due settimane fa è stato lo stesso Enrico Preziosi a scagliarsi contro la tifoseria che lo aveva contestato con toni durissimi. "Quegli ultrà vanno cancellati dalla storia - aveva detto Preziosi - e sia ben chiaro sono pronto ad affrontarli in qualsiasi momento perché non mi fanno paura".