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Il giudice: "Due omesse denunce". La Procura aveva chiesto 6 anni
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Diciotto mesi di squalifica, cioè un anno e mezzo, e 50 mila euro di ammenda per due omesse denunce. È la sentenza di primo grado per Armando Izzo, oggi difensore del Genoa, imputato per la vicenda di calcioscommesse ai tempi della militanza nell'Avellino. Il giudice del tribunale sportivo Figc ha quindi respinto la maggior parte delle accuse mosse dalla Procura federale, che aveva chiesto 6 anni di squalifica.

La sentenza sarà subito esecutiva:
a partire da ora Izzo dovrà stare lontano dai campi da calcio. L'avvocato De Rensis ha già annunciato il ricorso in secondo grado, dove la condanna potrebbe scendere ulteriormente. "Siamo partiti dalla richiesta di condanna di 6 anni e siamo arrivati a 18 mesi, abbiamo tolto i tre quarti dell'accusa e ricordo il processo si conclude al secondo grado di giudizio. Sono convinto che Armando Izzo tornerà a fare il calciatore, le sorti della sua vita sono cambiate radicalmente. Se fosse stato condannato per illecito, sarebbe stata la fine".

La sentenza prescrive anche 3 punti di penalizzazione (contro i 7 richiesti) e 50mila euro di ammenda per l'Avellino. Nel mirino ci sono le due presunte combine delle gare di Serie B Modena-Avellino del 17 maggio 2014 e Avellino-Reggina del 25 maggio 2014. Pene più severe invece nei confronti dell'ex giocatore dell'Avellino, Francesco Millesi, e Luca Pini, all'epoca dei fatti tesserati per l'Atletico Torbellamonaca, entrambi accusati dello stesso tipo di illecito e squalificati per 5 anni, oltre a 50mila euro di multa.

Il Tribunale ha invece disposto il proscioglimento per Mariano Arini, Raffaele Biancolino, Luigi Castaldo, Fabio Pisacane, Fabio Peccarisi e Walter Taccone.