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Il tecnico guarda avanti e spera nel recupero di Perin, Zappacosta e Criscito
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Se Il pareggio conquistato dal Genoa con la Fiorentina è stato positivo, oppure si tratta invece di due punti persi lo sapremo solo alla fine di questa stagione fin qui tribolata. Il finale illusorio per i rossoblu con il terzo centro stagionale di Pjaca poi vanificato dalla rete viola di Melenkovic nel “fantozziano” recupero di sette minuti e mezzo, in fondo è la sintesi di queste prime dieci partite del campionato del Grifone. Un quarto e oltre di cammino di questa serie A è stato percorso e i rossoblu sono in piena zona retrocessione.

Con il pari Maran prosegue la sua avventura grazie non tanto al risultato, ma per il fatto che la squadra ha lottato e nel primo tempo è parsa anche viva. Bene Goldaniga e la difesa, peccato per l’infortunio a Zapata che mette in emergenza il pacchetto arretrato, decente l’apporto di Pellegrini, Sturaro, Lerager e Radovanovic, maluccio Shomurodov è Scamacca. Gioco in pratica zero, soprattutto nella ripresa a parte il can can negli ultimi otto minuti conclusivi con Pjaca bomber e Destro imperdonabile. Riasssumendo la “Maraneide” continua, nel senso che il tecnico ha la fiducia di Preziosi ma resta sotto esame. E l’interrogazione domenica la farà la Juventus e comunque dopo ci sarà il Milan.

Inutile farsi illusioni. Il risultato del Franchi concede una tregua, ma prima della sosta natalizia servono punti pesanti col calendario che presenta pure le trasferte di Benevento e Spezia. Intanto Maran spera di recupero qualcuno come Perin, Zappacosta e Criscito. C’è bisogno di tutti.