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Il primo cittadino commenta il blocco dei fondi già stanziati
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"È una vera presa per i fondelli". Commenta così Enzo Canepa, sindaco di Alassio, la notizia del blocco dei 225 milioni già stanziati pr il raddoppio ferroviario tra Andora e Finale Ligure. "Di quest'opera se ne parla dai primi del Novecento. È passato un secolo siamo ancora qua a discutere. Quando c'è stato il deragliamento del treno ad Andora e siamo rimasti isolati per alcuni mesi, eravamo diventati lo zimbello di tutta Europa".

Canepa ricorda che l'allora ministro Lupi "aveva consigliato di non attendere l'intero finanziamento ma di procedere a lotti. Questo per le difficoltà a reperire la cifra integrale. Ora c'è una retromarcia", afferma a Primocanale. Ma il problema vero - sostiene il primo cittadino - "è che noi del Ponente siamo trattati senza alcun rispetto dallo Stato. Capiamo che ormai la tratta preferita è quella che passa per la Val Susa, ma noi siamo stati sempre la porta verso la Francia".

"Il raddoppio ferroviario - prosegue Canepa - è un’opera che darebbe ossigeno al territorio.
Dobbiamo pensare che è inutile tenere nel decoro le nostre città se poi chiediamo alle persone di subire sei-sette ore di coda per fare 150 chilometri".

Ora cosa accadrà? "Io mi auguro che ci sia una protesta anche istituzionale", aggiunge il sindaco di Alassio. "Certo che se non siamo riusciti a smuovere qualcosa davanti al treno deragliato ad Andora sarà difficile farlo ora. Forse bisogna prendere la clava in mano".