cronaca

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A Genova non si costruisce un nuovo ospedale da cinquant’anni. La città assiste così i suoi abitanti con strutture vecchie (fisicamente), alcune come nel caso del Galliera, costruite con una eccezionale lungimiranza, alla fine dell’Ottocento.


Dunque Genova ha bisogno di un nuovo ospedale. Meglio due. Il Galliera va fatto senza perdere tempo e lo stesso vale per l’ospedale di Erzelli. Se, come ci raccontano, le due pratiche sono avviate davvero, non è possibile tornare indietro, ripensarci. Sarebbe una sciocchezza.
Con i soldi pubblici non si fanno più ospedali, quindi il ricorso agli imprenditori privati è l’unica strada possibile.


Tutto questo non vuol dire che potevano essere fatte nel passato scelte diverse, secondo alcuni più opportune. Questo, però, ormai non può diventare un freno o, peggio, un alibi da consegnare ai chi gli ospedali nuovi deve fare.
Se ci sono stati pasticci, leggerezze, o altro, sarà la Magistratura a accertarlo e dirlo.

Così come è assolutamente doveroso che ci sia un controllo della politica, attento e severo su come i soldi vengono e verranno spesi.
Ma non una marcia indietro. Senza un Galliera moderno (e con i 400 posti letto promessi) e senza un ospedale del Ponente innovativo la città della salute muore.
Qualcuno vuole assumersi la responsabilità nei confronti dei cittadini di ritardi o peggio blocchi ?