politica

Le segnalazioni in Parlamento del nostro editore Maurizio Rossi rimaste inascoltate
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 Fino al 2020 "il 75% dei tunnel autostradali liguri erano fuorilegge" scrivono gli esperti incaricati dalla Procura di Genova nell'ambito del parere richiesto dai pubblici ministeri Walter Cotugno e Francesco Pinto per l'inchiesta sul crollo della galleria Berte' avvenuto nel 2019 sulla A26. Va tutto bene, anzi male, malissimo. Persino peggio.

Infatti, la domanda è: fino ad un certo momento, che poi sarebbe la caduta del ponte Morandi e, poco tempo dopo, quella della Berte', dove stavano i Pm, i ministri dei Trasporti, i capi del governo e chiunque avesse dei compiti di controllo e/o di inchiesta giudiziaria sul comportamento di Autostrade, che aveva in capo la concessione e, quindi, l'obbligo di svolgere la manutenzione di sicurezza?

Spesso, se non sempre, in questo Paese accade che tocchi alla cronaca nera fare da viatico ai grandi problemi: prima ci scappa il morto, poi tutti si accorgono che c'era qualcosa, molto, da correggere. In tutta questa tragica e prolungata storia, però, le cose non sono andate esattamente così. E questo fa davvero incazzare neri, per dirla con un francesismo.

Succede, infatti, che il 29 luglio del 2014, l'allora senatore Maurizio Rossi, editore "dormiente" di Primocanale proprio perché parlamentare e membro della Commissione Trasporti di Palazzo Madama, presenti una interrogazione a risposta scritta al Ministero dei Trasporti. Io ero direttore di Primocanale e ricordo benissimo quel passaggio. Rossi, che "dormiva" in quanto editore ma certo non quale parlamentare, scriveva in apertura del documento: "Genova, come la Liguria tutta, soffre di enormi problemi di circolazione e trasporti; un esempio è il ponte Morandi, che attraversa la città, che ha gravi problemi e necessita di una nuova opera per alleggerire il traffico che vi transita. Inoltre tutto il tratto autostradale della zona è al di sotto di quelle disposizioni di sicurezza raccomandate a livello europeo per quanto riguarda gallerie, corsie di servizio e non è chiaro fino a quando potranno essere considerate in regola sulla base delle normative richiamate".

Per gli amanti della precisione, puntualizzo che l'interrogazione è la 4-02564 del 29 luglio 2014, seduta numero 294.
Il documento, inoltre, porta pure la firma di Augusto Minzolini, eletto per Forza Italia in Liguria, attualmente direttore del Giornale.

La cosa importante, però, è che già allora c'era chi sosteneva quanto oggi affermano gli esperti della Procura di Genova. Soltanto dopo la tragica fine di 43 persone per l'implosione del ponte Morandi e, più nello specifico dell'inchiesta, dopo il crollo in galleria Berte' si viene a dire che, effettivamente, i tunnel liguri erano fuorilegge?

Mi domando se proprio nessuno dei protagonisti di queste vicende, dall'autorità giudiziaria all'autorità ministeriale, aveva il potere di fare quello che si farebbe in un Paese normale: avviare degli accertamenti sulla denuncia di un parlamentare. Oh, un parlamentare, mica il primo pazzo scatenato uscito da chissà quale casa di cura!

E va bene, facciamo finta che quella interrogazione non contenga "notitiae criminis" (ci sono norme opportunamente utilizzate per tenere in regola ciò che in regola non è) e dunque la Procura non abbia alcun obbligo di procedere. Ma l'autorità politica? Non si capisce, cioè, per quale fottutissima ragione il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture non si periti di andare a vedere come stiano effettivamente le cose. Con evidenza, si ascrive l'iniziativa di Rossi a quei balletti politici per cui un parlamentare può anche dire delle cazzate, tanto tutto scivola via come un bicchier d'acqua.

In questi giorni abbiamo mirabili esempi di ciò, a proposito di covid, green pass e/o immigrazione. Peccato che quelle di Rossi non fossero cazzate: 43 persone ci hanno rimesso la vita, decine sono rimaste ferite e una città, Genova, e una intera regione, la Liguria, stanno pagando un prezzo altissimo del fatto che nel 2014 - dicasi il 2014! - nessuno si sia degnato di verificare se ciò che affermava un parlamentare era vero. Adesso un gruppo di periti spiega che sì, le cose quanto alle gallerie stavano proprio in quel modo. Qualcuno pagherà? Si accettano scommesse...