Cronaca

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Scontri del G8, approderà venerdì in Cassazione il processo che in appello aveva portato a condanne per 98 anni e 9 mesi di reclusione nei confronti di dieci manifestanti accusati di devastazione e saccheggio nei giorni del G8 di Genova del luglio 2001. 

La pena più severa è per Francesco Puglisi, che da 10 anni e sei mesi è passato a 15 anni di reclusione nel processo di appello. E poi Vincenzo Vecchi (da 10 anni e 6 mesi a 13 anni); Marina Cugnaschi (da 11 anni a 12 anni e 3 mesi); Alberto Funaro (da 9 anni a 10 anni); Carlo Arculeo (da 7 anni e 6 mesi a 8 anni); Luca Finotti (da 10 anni a 10 anni e 9 mesi); Antonino Valguarnera (da 7 anni e 8 mesi a 8 anni); Carlo Cuccomarino (da 7 anni e 10 mesi a 8 anni); Dario Ursino (da 6 anni e 6 mesi a 7 anni); Ines Morasca (da 6 anni a 6 anni e 6 mesi).

Tutti gli imputati, inoltre, sono stati condannati al pagamento di 23 mila euro per le spese legali alle parti civili costituite: la Banca Carige (l'agenzia 84 di piazza Tommaseo, presa di mira da un gruppo di manifestanti riconducibili al Blocco Nero), Filippo Cavataio (il carabiniere alla guida del Defender dal quale Mario Placanica sparò uccidendo Giuliani), i ministeri degli Interni e della Difesa, e la Presidenza del Consiglio, che chiese il risarcimento per i danni all'immagine subiti dallo Stato per le devastazioni.

I legali dei manifestanti sostengono che gli imputati "non sono collegati tra loro, non si conoscevano, non facevano parte dei black-bloc e infatti non erano vestiti di nero, hanno agito singolarmente e in diverse zone della città".

Ad appoggiare le ragioni dei dieci no-global ci sono anche le 25 mila firme raccolte tra intellettuali e artisti - tra i quali Erri de Luca e Margherita Hack - dalla campagna '10x100' che verranno depositate in Cassazione proprio venerdì mattina. Si temono tensioni nel caso le condanne venissero confermate.