cronaca

Primocanale in diretta ha seguito il corteo
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 Da piazza Alimonda fino a piazza De Ferrari. Questo il percorso seguito dalla marcia zapatista di Genova. Uniti due luoghi simbolo del G8 di vent’anni fa. Da una parte la piazza dove morì Carlo Giuliani, dall’altra la piazza di fronte a Palazzo Ducale dove nel luglio del 2001 si riunivano i potenti della terra. Primocanale ha seguito la giornata e il corteo in diretta con una diretta.

Un corteo "pacifico e festoso" di circa 500 persone che da piazza Alimonda ha proseguito per corso Bueno Aires, piazza Paolo da Novi, via Cadorna, via XX Settembre fino all'arrivo a De Ferrari. Musica e bandiere rosse lungo il corteo. Una marcia che avviene a vent’anni da quei tragici eventi che videro la città divisa in due e messa soqquadro dagli scontri tra black bloc e forze dell’ordine, i fatti della scuola Diaz con l’irruzione della polizia, le condanne e quanto accade alla caserma di Bolzaneto.


In testa uno striscione striscione su cui campeggia la scritta "Viaje por la vida" moto dei zapatisti. Poco dietro un'altro strisione bianco: "La notte è più buia prima dell'alba". Un gruppo in arrivo dal Messico è rimasto bloccato a Parigi per ragioni sanitari. Insieme ai zapatisti in corteo anche i rappresentanti dei centri sociali. La polizia ha implementato i controlli lungo il tragitto e l'area circostante. Una volta arrivati a De Ferrari i manifestanti hanno prima acceso i fumogeni poi il lancio di alcuni aeroplanini di carta, un gesto che si sarebbe dovuto compiere vent'anni fa ma che all'epoca non ci fu modo di eseguire.

Alla manifestazione anche Giuliano Giuliani, il papà di Carlo, morto il piazza Alimonda: "Sento sempre molto dolore e molto rabbia perché l'uccisione di Carlo non ha avuto un processo. Ricordo le parole di don Andrea Gallo che disse che quella di piazza Alimonda era stata un'imboscata. Centinaia di carabinieri che attaccano una decina di manifestanti e poi scappano, i ragazzi sono ingenui. La responsabilità non la do a chi ha sparato, è l'ultimo che metto nell'ordine delle responsabilità, al primo posto ci sono gli ufficiali di allora. Cosa si sarebbe potuto fare? Bastava che i reparti dei carabinieri quei giorni fermassero i cosiddetti black bloc" (GUARDA QUI).

In piazza oggi anche Mark Covell,
giornalista inglese che finì in fin di vita durante l'irruzione della scuola Diaz: "E' stata una esperienza terrificante, feci 13 ore di coma, otto costole rotte, una emorragia interna, la mano rotta sinistra, rimasi in completo isolamento per una intera giornata. Sì, ho pensato di morire. Potevano esserci infiltrati tra i manifestanti alla Diaz? No perchè c'era un servizio d'ordine. Oggi e anche negli anni passati sono andato nuovamente alla Diaz, ora a vederlo è un posto pacifico ma ho ancora impresso nella mente l'orrore di quella notte" (GUARDA QUI).

Bice Parodi, associazione Senza Paura Genova racconta la manifestazione, le paure e i fatti di allora e cosa è rimasto dal 2001: "Abbiamo pensato di riproporre la marcia dei migranti che ci fu il 19 luglio di vent'anni, una giornata che vide la partecipazione di 100mila persone con musica e balli. poi purtroppo il giorno dopo ci fu piazza Alimonda e la morte di Carlo Giuliani. Cosa rimane oggi dei temi di allora? Tutto, dai temi ambientali al lavoro, dal problema dei migranti al debito dei Paesi del Terzo Mondo. Noi mandiamo un messaggio ai giovani, ho fiducia nei ragazzi, devono prendersi il loro futuro" (GUARDA QUI).

A organizzare la manifestazione La Rete Genova 2021 "Voi la malattia, noi la cura". Lo slogan "Genova 2001 vent'anni dopo, un altro mondo è necessario", con un fitto palinsesto di eventi, dibattiti e iniziative per discutere sui giorni del G8. Più di trenta le associazioni e le organizzazioni della società civile presenti fra cui Antigone, Emergency, Fiom, Fridays for Future, Legambiente e Comunità di San Benedetto al Porto, con il coordinamento di Amnesty International. Fra gli ospiti Vittorio Agnoletto, Ilaria Cucchi, Enrico Giovannini, Riccardo Noury, Mauro Palma, Francesca Re David, Padre Alex Zanotelli, Zerocalcare ed Enrico Zucca.

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